Monreale, 1 maggio – Don Giuseppe Salamone, monrealese, Rettore del Santuario del SS Crocifisso di Monreale, in pieno Novenario, analizza la fede dei monrealesi nei confronti del SS Crocifisso, una fede che non mutua con il passare degli anni. Nei secoli infatti il bisogno di Grazia rimane nonostante il veloce evolversi della nostra società. Dal 1625 ancora oggi quindi i monrealesi sentono il bisogno appoggiarsi ad un punto di riferimento che molti vedono in quella croce posta sull’altare del Santuario e che ogni anno viene portata in spalla per le vie della città accompagnata da una commossa folla di fedeli.
Dai monrealesi la festa viene vissuta in modo del tutto particolare, secondo Don Salamone, che seguono ancora la tradizione degli avi. “Anche quest’anno la risposta di Monreale al richiamo della festa è sempre straordinaria. È come se questo evento venisse atteso per un anno intero da una comunità intera, non soltanto da semplici devoti”.
Quello straordinario evento dell’anno 1625, il miracolo del SS Crocifisso che liberò Monreale dalla peste, viene rinnovato ogni anno perché ancora oggi si sente il bisogno di Dio. “E forse oggi più che mai – ricorda Don Salamone – visto il momento che stiamo vivendo sia dal punto di vista cittadino, sia dal punto di vista europeo, sia mondiale. Si sente il bisogno di Dio perché tutti abbiamo bisogno di grazie e forza per portare avanti la nostra storia”.