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Giunta: voglia di rimpasto. L’ex onorevole è pronto

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L’intervista.

Monreale, 20 maggio – La riorganizzazione dell’amministrazione comunale è un problema prioritario per Tonino Russo, componente della segreteria regionale del Partito Democratico. Il suo nome sembra in questi giorni riecheggiare con insistenza tra le stanze del Palazzo di Città.

Era stato uno dei primi a richiedere un forte segno di discontinuità con il passato al sindaco Capizzi e al segretario Toti Zuccaro e adesso è coinvolto in prima persona in questa lenta ma inesorabile e quanto mai probabile metamorfosi della giunta capizziana. Russo è considerato, come lo stesso conferma, uno dei candidati a ricevere mandato dal primo cittadino a ricoprire la carica di assessore. 

Qual è al momento il suo ruolo all’interno del PD?
Sono un semplice ed umile dirigente regionale del PD. Mi sono stati offerti altri ruoli più esecutivi ma ho ritenuto doveroso che altri facessero esperienze che io ho già fatto.

A quale corrente politica si sente di appartenere all’interno del PD?
A nessuna. Le correnti mi sono state sempre strette e non mi hanno mai appassionato. Preferisco essere iscritto al PD, senza ulteriori connotazioni. Ed il PD al quale credo è quello dello “spirito originario”: sintesi virtuosa delle due principali culture politiche del paese del dopoguerra, quella laico-socialcomunista e quella democratica e cristiana. Noto, infine che ad esporsi troppo alle correnti si rischia un brutto raffreddore o una dolorosa scossa elettrica. Ad essere precisi, non sono renziano né “giovane turco”. Al limite potrei definirmi “giovane arabo-normanno”. Comunque ho un’altra idea della politica: più di sinistra e berlingueriana.

• Quali sono le criticità che, secondo lei, sono da risolvere in maniera prioritaria a Monreale?
Bisogna occuparsi dello sviluppo economico e della creazione di lavoro produttivo. Il lavoro è la priorità assoluta: determina sicurezza materiale e psicologica e rende ricca una città intera. Senza contare che aiuterebbe a ricreare senso della comunità, orgoglio e fiducia nella Città, andato da troppo tempo perduto. A me piacerebbe tornare a guardare Palermo dall’alto, così come geomorficamente è. Ovviamente, dall’alto delle cose fatte e degli obiettivi raggiunti. Purtroppo, la strada è lunga ma è una operazione ardua quanto necessaria.

• Chiede un segno di discontinuità all’attuale amministrazione? Se è sì, quale?
È da mesi che chiedo un cambio di passo che ridia impulso e slancio ad un’esperienza che durerà altri tre anni. Bisognava fare il “tagliando” all’amministrazione già un anno fa. Ora bisogna recuperare il tempo e le occasioni perdute. Sarebbe gravissimo continuare a vivacchiare. Ma mi pare di capire che la segreteria cittadina del PD ne stia prendendo atto.

• Molti esponenti del PD monrealese lamentano una “gestione familiare” della città. È un’affermazione corretta secondo lei?
Per fortuna il PD è molto di più di una questione familiare. È una comunità ricca di tante energie umane, intellettuali e morali. Spesso ci sono parenti che da molto tempo condividono percorsi di impegno politico…

• Certo. Ma non c’è più di una coincidenza tra gli assessori PD?
Non volevo sfuggire alla domanda. Diciamo che sarebbe occorso un supplemento di valutazione sull’opportunità di alcune scelte. Va comunque detto che ogni assessore del PD ha provato a dare il massimo. I risultati sono un’altra storia, su cui vale di più il giudizio della città che il mio.

• Dalle indiscrezioni trapelate dalle riunioni di maggioranza appare chiaro che ci sarà qualche rimescolamento in giunta e in consiglio comunale. Lei sembra essere in pole position per un posto da assessore. Sarebbe pronto ad accettare un eventuale incarico?
Io spero che ci sia un profondo cambiamento, aldilà di come lo si vorrà definire. Mi pare che lo pretenda a gran voce la città ed in particolare il nostro elettorato. Personalmente, non ho mai preso in considerazione l’ipotesi di fare l’assessore. Sono convinto che nel PD ci siano molte energie valide a ricoprire il ruolo di assessore. Con buona pace di chi pensa che tutto va bene e nessuno è insostituibile.

• Pensa che la presenza in giunta di un ex deputato possa dare un’immagine più forte all’attuale amministrazione?
Ripeto non è una questione che ho preso in considerazione. In ogni caso, se si vorrà avviare una nuova fase su nuove basi, come faccio da trent’anni in tanti comuni farò a Monreale: darò una mano su temi e questioni su cui ho qualche competenza. L’origine del mio impegno non è mai stato il soffice velluto di una poltrona.

• In giunta ci sono assessori oggettivamente qualificati. Mi riferisco in particolare al geologo Nicola Taibi e all’architetto Nadia Granà. Saranno sostituiti anche loro?
La politica dovrebbe occuparsi innanzitutto dei destini collettivi. Non può ridursi ad una questione prevalentemente personale. Sarebbe sbagliato e diseducativo far passare il principio che ci si impegna solo se si ha il titolo ed il riconoscimento di assessore. Si può fare la propria parte da qualsiasi posizione, senza necessariamente avere gradi in divisa. Sarebbe un gran passo in avanti se si entrasse in quest’ottica: ogni cittadino avrebbe più ragioni, e comportamenti esemplari, per ritrovare fiducia e fare anch’esso la propria parte, a prescindere dal titolo accademico o dalla professione privata.

• I tre assessori Granà, Russo e Zuccaro dicono che lascerebbero la giunta intatta. Lei che ne pensa?
Ti rispondo: “è comprensibile, dal loro punto di vista. Ma un partito deve tenere conto anche del punto di vista della città. Che credo sia diverso!

• Uno sguardo alle prossime elezioni regionali. Sta lavorando per una possibile candidatura a deputato regionale?
Da trent’anni mi occupo di politica e non mi sono sottratto a nessuna competizione, stando sempre dalla stessa parte della barricata. Anche stavolta ci sarò. Se da candidato o meno si vedrà. Intanto, a fine mese ho dato appuntamento ad un po’ di amici e compagni “scelti” per provare ad organizzare un punto di vista alternativo alla linea prevalsa nel PD da troppo tempo, che ha purtroppo prodotto prima lo sciagurato sostegno a Lombardo e poi l’esperienza fallimentare di Crocetta.

• Come sarà Monreale nel 2019?
Spero migliore di quella di oggi. Lo spero dal profondo del cuore come padre ancor prima che da politico. Lo spero per i nostri figli che hanno il diritto di vivere in una città che li ami e non li respinga obbligandoli a cercar futuro e fortuna altrove.

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