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Monreale, demolizione di un immobile abusivo: l’opposizione abbandona l’aula

Secondo il consigliere Fabio Costantini i 58mila euro sarebbero già in bilancio e risultano già impegnati. Russo: “le somme saranno utilizzate per fini diversi dalla demolizione dell’immobile”

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Monreale, 21 dicembre – Alle 18.45 di ieri è iniziata la seduta ordinaria del consiglio comunale. Come primo punto all’ordine del giorno è stata discussa la variazione al Bilancio di Previsione relativo all’anno 2016. Su richiesta del consigliere Costantini, il sindaco Capizzi è stato invitato a spiegare in cosa consiste la variazione al bilancio. “Si tratta di una variazione del bilancio 2016 – ha affermato il primo cittadino – relativa alla revisione in entrata di una somma che riguarda un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per procedere ad una demolizione in danno di un immobile abusivo ordinata dalla Procura”. Un mero fatto contabile è la modifica messa in votazione secondo Capizzi, che “non altera gli equilibri del precedente bilancio approvato”.

In aula è iniziato poi un dibattito tra i consiglieri di opposizione e lo stesso sindaco, i consiglieri Romanotto e La Corte in particolare hanno chiesto al sindaco di considerare la possibilità di evitare la demolizione dell’immobile e di poterlo riutilizzare.

“La delibera prevede una variazione al bilancio di 58mila euro da inserire nella parte “spese correnti” ma in Italia non esiste la possibilità per i comuni di rimpinguare la parte di bilancio che riguarda le spese correnti ricorrendo a prestiti”. Il consigliere Sandro Russo (PD) cita l’articolo numero 119 della Costituzione Italiana. “Anche la legge 289 del 2015 – continua Russo – sancisce la nullità degli atti in questione”. Dopo aver sottolineato l’assenza del Segretario Generale Ficano, Russo ricorda anche come la legge blocchi la possibilità di indebitamento per tutti i comuni che rientrano nel Piano di riequilibrio. “Cosa stiamo votando? È un atto nullo!”.

Fabio Costantini (M5S) ha chiesto al sindaco: “Per quale ragione si rende necessaria l’accensione del mutuo?” Secondo il consigliere pentastellato i 58mila euro sarebbero già in bilancio e risultano già impegnati. “Ciò – ha affermato – è stato confermato dalla dottoressa Ficano in Commissione”. Costantini ha poi letto il verbale della Commissione che attesterebbe quanto sostenuto.

“L’accensione di un mutuo per la tutela della legalità – ha dichiarato Toti Gullo (Alternativa Civica) – è un investimento e sono orgoglioso di dare il mio apporto ad un investimento di tale entità”.

Il consigliere Sandro Russo ha ripreso la parola per rispondere al consigliere Gullo: “Sono d’accordo con Gullo ma bastava semplicemente scrivere nella delibera la voce “spesa d’investimento” e non “spesa corrente”. Sono convinto che questo mutuo non sarà utilizzato per la demolizione dell’immobile ma sarà utilizzato per altri fini”. Capizzi incalza Russo dichiarando che nella delibera non vi è nessun atto illecito in quanto la legge consente l’operazione.

“Questa delibera – ha dichiarato il consigliere Romanotto (Gruppo misto) – ha del paradossale, ho l’impressione che si voglia utilizzare l’opportunità data dal Tribunale per accendere un mutuo di 58mila euro e ricevere le somme”. “La scorsa volta – ha sottolineato – i consiglieri che hanno abbandonato l’aula sono stati etichettati come “Speedy Gonzales”; non condividendo l’atto, hanno ritenuto opportuno abbandonare l’aula per non farlo approvare per via della presenza di 10 consiglieri”.

Una volta aperta la votazione del punto all’ordine del giorno, parte dei consiglieri d’opposizione ha abbandonato l’aula facendo venir meno il numero legale, pertanto la seduta è stata aggiornata al giorno successivo.

“Riportando lo stesso punto all’ordine del giorno presentato durante la scorsa convocazione – affermano i consiglieri d’opposizione presenti in aula, ad eccezione del consigliere Costantini – pensavamo che la maggioranza avesse trovato i numeri necessari all’approvazione. Oggi invece la maggioranza viene a mancare nuovamente. La nostra è una strategia politica, considerata anche l’assenza della maggioranza in aula, per evitare che la nostra presenza possa aiutarli ad approvare questo punto che non condividiamo, noi usciamo dall’aula”.

Redazione

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