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San Cipirello, errori nelle cartelle IMU 2012? Geluso e Randazzo: «Tutto regolare»

In una nota congiunta del sindaco Vincenzo Geluso e dell’assessore al Bilancio Randazzo viene chiarita la regolarità delle cartelle IMU relative all’anno 2012 notificate ai cittadini

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San Cipirello, 14 novembre 2017 – «Le cartelle esattoriali relative all’IMU 2012 vanno pagate e non sono nulle», a chiarirlo è una nota del sindaco di San Cipirello Vincenzo Geluso e dell’assessore al Bilancio Vincenzo Randazzo. Nelle scorse settimane il comune della Valle dello Jato ha inviato tramite messo comunale diverse buste contenenti gli avvisi di pagamento relativi all’imposta municipale del 2012. L’ex sindaco Tonino Giammalva, commercialista di professione, attraverso il Giornale di Sicilia ha fatto notare come il comune abbia inserito nelle cartelle anche le spese di notifica che «non sono dovute – come ha dichiarato l’ex amministratore – e sono state erroneamente caricate nel codice tributo delle sanzioni, fuorviando ulteriormente il contribuente». Le cartelle per l’ex sindaco potrebbero essere nulle.

«Non può essere sollevata alcuna nullità in ordine agli avvisi IMU 2012 – affermano il sindaco Geluso e l’assessore al Bilancio Randazzo – in quanto l’ente, nell’elaborazione degli avvisi ha contabilizzato spese ripetibili per notifiche come previste dal DM. del 12 settembre 2012». Il decreto stabilisce che sono ripetibili le spese per i compensi di notifica degli atti impositivi e di quelli di contestazione e di irrogazione delle sanzioni, stabiliti in applicazione della legge 20/11/1982 n 890, quelle derivanti dall’esecuzione degli articoli 137 e seguenti del codice di procedura civile, ai sensi dell’art 60 del Decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n°600, nonché le spese derivanti dall’applicazione delle altre modalità di notifica previste da specifiche disposizioni normative.

«Gli importi da ripetere e da porre a carico dei contribuenti pertanto – continuano Geluso e Randazzo – tenuto conto della carenza di messi, è stato indicato in 5,18 euro ipotizzando l’invio per posta raccomandata, nel contempo e al fine di contenere i costi del comune, per la già precaria situazione debitoria, sono stati utilizzati i messi disponibili». Il primo cittadino evidenzia pure come il decreto suggerisca che, nel caso di consegna delle cartelle per mezzo di messi, il costo della notifica debba lievitare fino a 8,75 euro. «E’ stato richiesto un importo inferiore a quello dovuto». È facoltà del comune modificare le spese di notifica previa delibera di giunta quantificando i costi che vengono materialmente sostenuti per il recupero coattivo dei tributi comunali.

L’ex sindaco Giammalva sulle pagine del giornale siciliano aveva sollevato la presenza di una altro errore nelle cartelle relativo ad una determina sindacale di nomina del responsabile dell’Area tributi. Non tarda la risposta dell’amministrazione comunale anche in merito a questi dubbi di Giammalva. «Per i pochi avvisi elaborati successivamente al 2 agosto 2017, si procederà a pubblicare sul sito istituzionale del comune una nota a correzione della determina di nomina. Per gli avvisi ancora da elaborare sarà cura dell’amministrazione procedere all’indicazione della determina corretta ma, considerato che il funzionario nominato è lo stesso di quello indicato negli avvisi, si ritiene che nessuna nullità degli avvisi può essere ravvisata poiché comunque il contribuente veniva edotto di chi fosse il funzionario responsabile a cui chiedere chiarimenti».

L’assenza del codice tributo per le spese di notifica viene giustificata dal primo cittadino di San Cipirello con l’accorpamento dello stesso codice a quello della sanzione. «Qualsiasi altro codice indicato – chiariscono i due amministratori – avrebbe visto l’introito delle somme in favore dell’erario e non del comune».

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