Monreale, 20 gennaio 2018 – Rientra, almeno per ora, l’emergenza rifiuti nei 50 comuni interessati dalla chiusura di Bellolampo, tra cui Monreale, Altofonte, San Giuseppe Jato, San Cipirello, Corleone. Gli autocompattatori erano stati dirottati fino allo scorso 18 gennaio a Motta Sant’Anastasia, in provincia di Catania. A causa di una querelle finanziaria tra la Oikos, che gestisce la discarica catanese, e la Ecoambiente, che gestisce l’impianto di trattamento dei rifiuti di Bellolampo, era arrivato lo stop al conferimento, l’ennesimo, causando le ire dei sindaci che ieri si sono dati appuntamento a Palermo. A Palazzo d’Orleans i sindaci sono stati ricevuti dal capo dell’ufficio di gabinetto del Presidente della Regione.
Solo dopo estenuanti trattative si sono placati gli animi. I sindaci hanno ricevuto la notizia che Ecoambiente avrebbe potuto conferire il rifiuto biostabilizzato nella discarica della Sicula Trasporti di Lentini, sempre in provincia di Catania e, quindi non più presso la discarica della Oikos. Da stamattina i comuni hanno ripreso a conferire presso Ecoambiente a Bellolampo.
«Ancora una volta si conferma che la discarica di Bellolampo, grazie al lavoro svolto in questi anni dal Comune di Palermo e dalla Rap, è l’unico impianto pubblico in Sicilia che può venire incontro alle necessità di tanti Comuni per sopperire a carenze politiche e gestionali che la Regione ha manifestato con il precedente governo», ha affermato il sindaco di Palermo Leoluca Orlando in seguito alla protesta dei primi cittadini. «Bellolampo, ancora una volta – ha dichiarato il sindaco di Palermo -, con il suo TMB, verrà letteralmente in soccorso di tanti Comuni e ciò a discapito del periodo di utilizzo della discarica da parte della città di Palermo. Siamo pronti a farlo per spirito di collaborazione istituzionale e nella prospettiva che, finalmente, si avvii un serio piano di impiantistica regionale pubblica e in regola con la legge, che impedisca il ripetersi di situazioni di emergenza».
In attesa della risultanza dell’incontro tra Musumeci e Gentiloni che potrebbe portare al conferimento di poteri speciali al Presidente della Regione Siciliana o alla nomina di un commissario con poteri speciali, i sindaci non intendono fermare la loro protesta per la diversità di trattamento economico che la Regione gli starebbe riservando. Per trasportare la frazione indifferenziata i comuni saranno costretti a rivedere i costi del servizio con una conseguenze lievitazione delle tariffe Tari.