Monreale, 8 marzo 2018 – «Siamo cittadini che pagano tutte le tasse ma siamo considerati di serie B». Sono le parole dei residenti di contrada Caputo, riuniti nel nome dell’Associazione Civica Tutela Ambiente e Diritti (Actad Monreale). Dal 2004 è iniziata la loro battaglia volta alla rinascita della contrada montana monrealese e all’affermazione dei diritti, talvolta anche basilari, che dovrebbero essere riconosciuti a tutti i contribuenti.
L’azione del gruppo dei residenti ha portato al riconoscimento di alcune vie periferiche di Monreale come strade comunali. Il 19 aprile 2004, quando a Monreale era sindaco Salvino Caputo, con una delibera di giunta, le strade via Esterna Monte Caputo, via SM 15, via Esterna Ficiligni, via SM 16, Via Esterna Cretazze e via SM 31 sono state acquisite al demanio comunale. Da quell’anno, il 2004, è iniziata la campagna per la riqualificazione di queste strade.
Nel 2010, circa 30 rappresentanti di altrettante famiglie avevano inviato all’amministrazione una richiesta con la quale venivano reclamati alcuni diritti. In particolare i residenti delle vie di contrada Caputo, che già da 6 anni erano diventate strade comunali, chiedevano formalmente un assetto stradale congruo a quello di una normale strada comunale, il completamento dell’acquedotto, il completamento del metanodotto e l’installazione dell’illuminazione pubblica. La richiesta, inviata quando a Monreale era sindaco Filippo Di Matteo, non aveva avuto alcun seguito. Era stata quindi reiterata nel 2015 all’assessore Pippo Lo Coco della giunta Capizzi.
Il 9 marzo 2017 i residenti delle vie di contrada Caputo, che si sono riuniti nel nome di Actad Monreale, hanno ufficialmente richiesto al sindaco Capizzi un incontro urgente al fine di discutere di parecchi argomenti tra i quali il problema della viabilità, la tassazione sulla raccolta dei rifiuti e l’avvio della differenziata, la pulizia dei terreni, la rivendita del terzo dei terreni ceduti ai fini di edificazione, la sistemazione del quartiere Santa Teresa. In quell’occasione il primo cittadino aveva risposto che avrebbe provveduto a predisporre un intervento di manutenzione in via Regione Siciliana, parte alta, per eliminare il pericolo costituito dalle radici affioranti e in via Esterna Monte Caputo/M 15. Capizzi nella lettera inviata all’associazione confermava di avere disposto un sopralluogo della protezione civile per verificare l’eventuale inadempienza della pulizia dei fondi privati.
Anche nel programma delle opere triennali è stata prevista la ristrutturazione, la regimazione delle acque e l’illuminazione pubblica di via Esterna Monte Caputo e via Ficiligni.
Un lungo elenco di richieste presentate più volte ma rimaste quasi sempre senza risposta. “Ci saremmo attesi delle risposte esaurienti o quasi, positive o negative, ma comunque motivate: perché questo richiede la correttezza nei rapporti tra amministrati e amministratori” lamentano i residenti.