Monreale, sindaco senza maggioranza solida. Va sotto in consiglio comunale
I consiglieri si dileguano e il consiglio non riesce ad approvare il regolamento per la gestione della galleria civica proposto dalla giunta

Monreale, 24 aprile 2018 – La maggioranza non ha i numeri in consiglio comunale e non riesce ad approvare il regolamento per la gestione della galleria civica. Al momento della votazione una cospicua schiera di consiglieri di minoranza, nel corso della seduta di ieri, ha abbandonato l’aula non consentendo ai pochi consiglieri della maggioranza presenti di approvare il punto all’ordine del giorno.
La giunta monrealese aveva proposto all’assemblea di approvare un documento che doveva servire a regolamentare gli spazi della galleria civica del complesso monumentale mediante apposite tariffe. “Finalmente – aveva spiegato il sindaco Capizzi in aula – regolamentiamo l’utilizzo di spazi pubblici in maniera chiara” ma il consiglio non ha voluto sentire ragioni rispedendo al mittente la proposta. In precedenza il consiglio era stato aperto dalla richiesta della consigliera Manuela Quadrante di prelevare il punto all’ordine del giorno sul regolamento del servizio alla comunicazione per i bambini disabili. Proposta accolta dai colleghi. L’assessore Paola Naimi però ha voluto procedere al ritiro del punto stesso creando non pochi biasimi da parte dei consiglieri del Partito Democratico che ha chiesto, per bocca del consigliere Sandro Russo, all’assessore alla Pubblica Istruzione le ragioni che hanno spinto l’amministrazione a ritirare la proposta. Russo ha anche voluto precisare che la competenza sull’approvazione del regolamento dovrebbe essere prerogativa del consiglio e non dell’amministrazione. “L’amministrazione – ha dichiarato – può ritirare un atto quando c’è un errore nello stesso ma non per questioni di natura tecnica”. A Russo ha risposto il sindaco Capizzi dichiarando che è stata avvertita da parte della giunta la necessita di rivisitare il provvedimento. “L’assessore – ha continuato il primo cittadino – ha ritenuto fare degli approfondimenti per migliorare il regolamento”.

Il consigliere Fabio Costantini dichiarandosi contrario alle polemiche sul ritiro dell’atto ha comunque criticato la strategia della giunta. “Siccome l’argomento non è stato nemmeno discusso – ha aggiunto Costantini – il ritiro dell’atto non è motivato da un processo maturato in aula e l’amministrazione poteva arrivare qui con una proposta già modificata”. Critico è il Partito Democratico a margine della discussione. “Il ritiro del regolamento – dichiarano Manuela Quadrante e Sandro Russo – è stato deciso dall’amministrazione perchè hanno appurato di non avere in aula i numeri per procedere all’approvazione e per non far approvare il nostro emendamento”. Quello avanzato da PD, spiegano i due consiglieri dem è un emendamento importante perchè consente di mantenere lo status quo e di continuare a garantire i diritti degli studenti diversamente abili a cui viene garantita l’assistenza alla comunicazione per due ore al giorno. “L’amministrazione – spiegano i due consiglieri – vorrebbe modificare questo servizio facendo sì che in caso di assenza scolastica, gli studenti diversamente abili non possano recuperare le ore perse. E’ vergognoso sia che abbia portato in consiglio un atto che va a ledere i diritti dei diversamente abili, sia che abbia ritirato l’atto vedendo che non aveva la maggioranza in consiglio”.
Il presidente Giuseppe Di Verde ha infine aperto la discussione sulla richiesta di potenziamento personale ufficio postale di Pioppo. La proposta è stata avanzata all’amministrazione dal consigliere Pippo Lo Coco. “È attivo a Pioppo un solo sportello per garantire i servizi postali per un’utenza pari a 6100 persone – ha lamentato il consigliere -. È necessario potenziare l’offerta con un nuovo sportello assegnando un’altra unità di personale”. Al primo cittadino Lo Coco ha chiesto di aprire un tavolo di concertazione con la dirigenza delle poste della frazione. “In estate i residenti aumentano – ha aggiunto Lo Coco – e una unità di personale non basta. Chiedo un suo intervento all’ufficio provinciale delle poste e poi di riferire in consiglio comunale”. Lo Coco si è soffermato anche su altre problematiche che affliggono la frazione monrealese come la chiusura della delegazione di Pioppo. “Prende in giro i cittadini di Pioppo – ha affermato rivolgendosi a Capizzi -. La sua amministrazione è un fallimento. È andato sotto in consiglio e non ha la maggioranza”.
Sulla carenza di personale all’interno dell’ufficio posta le di Pioppo è intervenuto anche il consigliere Toti Gullo. “A Pioppo c’è una deficienza dell’ufficio postale ed è necessario che qualcuno si faccia portavoce e la rappresenti a chi di dovere – ha dichiarato -. Aggiungo che noi che siamo di Pioppo, se avessimo fatto un referendum per indicare quale era il posto meno adatto per aprire l’ufficio postale è quello dove si trova tuttora. Non si può parcheggiare, non vi è una fermata per i portatori di handicap”. Il sindaco Capizzi dal canto suo ha ricordato in consiglio com’è stato possibile evitare la chiusura dell’ufficio postale di Pioppo nell’ottica di una politica di gestione che guarda alla riduzione dei costi di Poste Italiane. “C’è San Martino e stiamo mantenendo Pioppo – ha detto – e manteniamo due sedi all’interno di Monreale. Il problema del personale non attiene alla politica, io posso limitarmi di rappresentare la criticità”. Il consigliere Giuseppe Guzzo ha ricordato che il collega Lo Coco ha suggerito quello che è il dovere del sindaco ovvero farsi portavoce dei cittadini. “C’è un forte disinteresse degli assessori – ha sottolineato -, la politica non ha fatto nulla per risolvere i problemi”. Anche il consigliere La Corte ha voluto entrare nel merito della discussione aggiungendo un’altra problematica collegata all’inefficienza del servizio postale nella frazione di Pioppo. “Le poste a Pioppo hanno sì deficienza in sede ma anche per quanto riguarda il servizio dei portalettere – ha dichiarato -. Spero che il sindaco si faccia portavoce dei cittadini, soprattutto per risolvere il problema dei portalettere”.