A Monreale abbiamo il tesoro e non lo sappiamo. Eppure è lì, nascosto, a tratti impenetrabile, in mezzo ad alberi e vegetazione. È il fiume Sant’Elia. Il corso d’acqua adesso sta per essere restituito alla comunità. Si tratta di uno dei torrenti più belli presenti nel nostro territorio, un luogo denso di storia e di significato soprattutto per gli abitanti di Pioppo, frazione di Monreale.
Come detto, il fiume Sant’Elia, uno dei principali affluenti dell’Oreto, torna a essere fruibile grazie al grande lavoro dei lavoratori forestali di Pioppo, Monreale e Borgetto. Un’iniziativa importante, attesa da decenni che prevede la pulizia dell’alveo e degli argini da tronchi, vegetazione e rifiuti.

«Oltre che ai lavoratori – dice a Filodiretto Tonino Russo (Flai Cgil) – il plauso va anche l’amministrazione forestale sta promuovendo questi progetti di pubblica utilità, che servono a evitare inondazioni e a mitigare il rischio di dissesto idrogeologico. Un lavoro che ha un grande valore sociale poiché serve a restituire una porzione di territorio pregno di una grande valenza ambientale e naturalistica».
Ora tutti potranno ammirare una bellissima cascata, un laghetto e tornare a contatto con la natura. Da luogo inaccessibile il Sant’Elia diventa un luogo che tutti possono visitare. «Sono lavori importanti – continua Russo – che dimostrano l’importanza dei lavoratori forestali troppo spesso denigrati. Invitiamo tutti a vedere il grande lavoro che stanno svolgendo». I forestali arriveranno sino alla sorgente del fiume, che si trova in contrada Passo d’Api, un luogo importante e di studio per esperti botanici e naturalisti. Sono stati coinvolti grazie ad un progetto promosso dal Dipartimento Sviluppo Rurale e finanziato da fondi europei stanziati dalla Regione.
«I comuni si facciano promotori di questi interventi – conclude Tonino Russo – e approfittino di questi fondi in modo tale da poter intervenire per salvaguardare il nostro patrimonio ambientale».