Il Consiglio comunale di Monreale ha detto “stop” alla cessione del 30% del terreno per l’ottenimento di una concessione edilizia in zona VL. Il provvedimento approvato dal Consiglio comunale, in particolare, prevede l’abolizione della cessione del 30% e la monetizzazione di tutte le aree già cedute e per le nuove proposte progettuali. Una attesa lunga 40 anni, da quando è stato approvato l’ultimo Piano Regolatore Generale.
Incassato l’ok del Consiglio, il provvedimento arriverà adesso negli uffici dell’Assessorato al Territorio per l’ok definitivo ma c’è un fatto che è balzato alle cronache locali: l’astensione al voto del gruppo del Mosaico, che sostiene l’attuale maggioranza. È il consigliere Francesco La Barbera, presidente della III Commissione e componente del gruppo, a chiarire le motivazioni che hanno portato il movimento a non pronunciarsi.
“Il Mosaico aveva proposto cinque emendamenti alla bozza dell’amministrazione – spiega – . Si trattava di interventi migliorativi. Sarebbe rimasto il 30% e la monetizzazione sarebbe diventata un’alternativa. Il Comune così avrebbe valutato caso per caso se provvedere alla monetizzazione o a riservarsi il diritto di mantenere la proprietà del lotto per utilizzarla per altri fini”. Quelle proposte dal Mosaico sarebbero state dunque, come sostiene La Barbera, scelte meno popolari del “togliamo il 30%” ma che avrebbero consentito all’ente di riservarsi il diritto di fare scelte ponderate per il futuro.
“Non volevamo smontare il corpus della delibera – dice a MonrealeToday La Barbera – ma volevamo solo migliorare la proposta guardando anche al futuro del Comune e non solo al presente. Con la nostra proposta contenuta negli emendamenti, il dominus sarebbe rimasto il Comune di Monreale, che avrebbe valutato caso per caso la possibilità di monetizzazione. Condividiamo la ratio della delibera ma non abbiamo condiviso alcuni aspetti che per noi erano fondamentali e, astenendoci, non abbiamo ostacolato la votazione”.
Si parla di strappo tra amministrazione e Mosaico? “Non ho voluto mettermi di traverso – dice La Barbera, che in Consiglio ha spiegato le ragioni del movimento in 35 minuti di intervento – ma si trattava solo di un ragionamento tecnico e non politico, come molti l’hanno interpretato”. Il provvedimento, dopo il sì del Consiglio Comunale, adesso dovrà essere vagliato dall’Assessorato al Territorio e Ambiente.