Sono decine le famiglie monrealesi ancora “sequestrate” in casa, in attesa dell’esito di primo tampone molecolare o di tampone di controllo. Invano vengono fatte telefonate, mandate email, scritti appelli. Nessuno sarebbe in grado di dare loro una risposta se non l’Usca, che però, a causa della grossa mole di lavoro da smaltire, non riesce a gestire la comunicazione ai cittadini. Un ingranaggio che si è inceppato già da settimane.
A Monreale sono decine le persone ancora in attesa e la questione, che abbiamo già affrontato nei giorni scorsi, è ancora senza una soluzione (leggi qui). C’è anche chi attende da quasi un mese il via libera a poter finalmente uscire da casa.
Così sui social si moltiplicano i racconti e le lamentele di monrealesi chiusi in casa in attesa di una telefonata che forse non arriverà mai.
“Spettabile USCA – dice Serafina in una lettera che circola su Facebook -, questa è la quarta volta che vi scrivo per avere l’esito dei tamponi fatti da voi stessi, presso la mia abitazione giorno 23 novembre , a tutta la mia famiglia. I miei figli non vanno a scuola dal 6 novembre. Mio figlio maggiore, risulta positivo in data 11 novembre per mezzo di tampone rapido e viene confermato positivo per mezzo di tampone molecolare effettuato in data 12 novembre a Monreale dall’ASP.
Il 23 novembre i medici dell’asp hanno eseguito i tamponi a tutti i familiari ma ad ieri, 30 novembre, nessuna risposta. “Dopo due mail e una Pec – dice la donna -, che ho spedito all’ufficio in questione, il mio medico ha mandato anche una Pec all’USCA i quali hanno risposto mandando solamente gli esiti dei tamponi effettuati il 12 novembre e non quelli del 23”.
“È giusto che una famiglia venga lasciata in quarantena solamente perché una persona, perché di questo si tratta, non si scomodi a leggere le mail dei pazienti o ancora peggio dopo averle lette non si degni di rispondere ai quesiti posti? Perché di certo gli esiti dovranno essere già elaborati visto che non possono passare più di 4S ore per i tamponi essere processati. Lascio a voi libera interpretazione di ciò che sta succedendo alla mia famiglia e a tante altre famiglie imprigionate in casa da un’Azienda Sanitaria che non sta funzionando a dovere”.