La Democrazia Partecipata a Monreale è stato un flop. A dirlo è Biagio Cigno, presidente dell’associazione antiracket di Monreale “Liberi di Lavorare”. La riflessione di Cigno arriva dopo che l’amministrazione comunale ha reso noto che solo 30 persone hanno partecipato al sondaggio, con cui si sarebbe dovuto scegliere a cosa destinare le somme, 17mila euro circa, del cosiddetto fondo per la Democrazia Partecipata. Come detto, solo una trentina di monrealesi hanno inoltrato il proprio voto.
I cittadini potevano scegliere tra tre opzioni: Acquisto di beni e servizi per fronteggiare l’emergenza COVID;
Promozioni di manifestazioni ludico-ricreative e culturali da realizzare prioritariamente per i giovani e acquisto di beni funzionali al decoro e all’arredo urbano. Solamente trenta cittadini hanno risposto all’appello scegliendo con 24 preferenze il 3° punto e solamente 6 il 2° punto.
“Certamente – afferma Biagio cigno -se l’iniziativa fosse stata pubblicizzata ampiamente avrebbe avuto un esito diverso e maggiore come partecipazione. Certamente se si fosse predisposto il tutto in tempi antecedenti e non solamente il 15 dicembre con una completezza di informazione corretta molti cittadini avrebbero potuto utilizzare questo strumento di Democrazia Partecipativa, basti pensare che l’avviso alla cittadinanza è avvenuto tramite albo pretorio e ripreso solamente dalla testata Filo Diretto, ove si precisava che il modulo poteva essere scaricato dal suddetto Albo Pretorio o ritirato presso l’Ufficio protocollo ove avrebbe dovuto poi essere consegnato, Ufficio di protocollo che non era al corrente di questa disposizione”.
“Quanti cittadini hanno facilità di accesso ad internet?”, si chiede Cigno. “Lungi da me dal criticare tale scelta, anzi bene ha fatto l’Amministrazione Arcidiacono l’anno scorso utilizzando tale strumento per utilizzare i fondi regionali per l’arredo scolastico e quest’anno per l’arredo urbano, dopo che per ben due anni l’Amministrazione Capizzi aveva disatteso la problematica facendo perdere i fondi utilizzabili e facendo alla Regione Siciliana commutare delle sanzioni. Forse l’emergenza dovuta alla pandemia, ha portato a questa fretta negli ultimi giorni festivi. Vorrei semplicemente evidenziare che con questi comportamenti, se si ripeteranno negli anni a seguire, verrà umiliata e mortificata la concezione propria di Democrazia Partecipata. Il 5 novembre 2019, il Consiglio Comunale con 17 voti su 18 presenti (un solo astenuto) ha approvato il regolamento per la Democrazia Partecipata, dopo anni di assenza, che prevede la consultazione ed il coinvolgimento attivo dei cittadini, Associazioni e operatori d’interesse su tematiche specifiche e solamente dopo aver avviato questa di consultazione e progettazione indire in tempi certi e fruibili la scelta tra le opzioni. Abbiamo realizzato uno strumento magnifico perché non attuarlo? Confidiamo in un miglioramento della prassi in futuro”.