Cronaca

Presunti abusi edilizi al Cimitero di Monreale, archiviazione per dipendenti e un ingegnere

“Non si ravvisano agli atti del procedimento penale elementi idonei a sostenere le accuse in giudizio”. Così  il Gip del Tribunale di Palermo dispone l’archiviazione del procedimento di Maurizio Busacca, Salvatore Termini, Salvatore Palazzo, dipendenti del Comune di Monreale, e dell’ingegnere Francesco Rincione. L’ingagine dei Carabinieri aveva messo in luce presunti abusi edilizi al Cimitero di Monreale. 

Archiviato il procedimento

Il giudice, accogliendo le richieste formulate dai difensori avvocati Salvino Caputo, Francesca Fucaloro e Giada Caputo che ha curato le investigazioni e le produzioni difensive, ha richiesto al Gip l’archiviazione delle accuse mosse ai quattro sottoposti a indagine. La richiesta e’ stata accolta.

Una vicenda che risale al 2006

I fatti risalgono al 2006. In seguito al alcuni esposti che segnalavano la presunta esistenza, all’interno del cimitero monumentale di Monreale, di abusi edilizi sotterranei per ampliare le sepolture gentilizie ottenute 6 anni fa in concessione dal Comune e dall’altro la gestione dei loculi stessi che secondo le accuse sarebbero stati venduti dai concessionari per il prezzo di circa 5 mila euro.

Le indagini sul Cimitero dei carabinieri di Monreale

I Carabinieri di Monreale, coordinarti dalla Procura della Repubblica di Palermo, sottoposero a osservazioni circa 200 loculi. I militari riscontrarono violazioni di natura urbanistica e ampliamenti abusivi di loculi, in totale difformità dei progetti presentati. Le indagini furono portate avanti anche con l’apertura delle sepolture gentilizie dei concessionari privati e l’identificazione delle salme, con controlli incrociati tra gli atti cimiteriali e la documentazione anagrafica e urbanistica.

Dopo sei anni d’indagini arriva l’archiviazione nei confronti dei tre funzionari dell’Ufficio tecnico comunale e dell’ingegnere Francesco Rincione che aveva curato il progetto di una tomba gentilizia privata.

Soddisfatti i legali difensori per il risultato ottenuto

“Gia’ ci eravamo opposti – hanno dichiarato i componenti del collegio difensivo – alla richiesta di proroga delle indagini preliminari, in quanto dalla valutazione degli atti urbanistici e dai documenti difensivi prodotti eravamo certi della inesistenza dei reati di falso, omissioni di atti di ufficio e di falsità ideologica commessa da privati. Dopo sei anni giunge una richiesta di archiviazione che chiude un capitolo doloroso per la vita di dirigenti, professionisti e funzionari comunali”.

Redazione

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