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Processo Cimitero degli orrori, il Comune di Monreale si dichiara Parte Civile

Arcidiacono ha dato mandato all'avvocato Giovanni Rizzuti del foro di Palermo di rappresentare il comune di Monreale nel procedimento contro i 25 imputati

Il Comune di Monreale si costituirà parte civile nel processo relativo al cosiddetto Cimitero degli Orrori di San Martino delle Scale. La giunta Comunale, con propria delibera, ha autorizzato il sindaco a costituirsi parte civile nel procedimento penale del Tribunale di Palermo che vede come imputati 25 soggetti.

Arcidiacono ha dato mandato all’avvocato Giovanni Rizzuti del foro di Palermo di rappresentare il comune di Monreale nel processo. Il Tribunale di Palermo ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari e contestuale informazione di garanzia di Giovanni Messina e altri 24 soggetti. Secondo quanto ricostruito dalla Procura di Palermo che ha coordinato le indagini eseguita dai Carabinieri di Monreale, il cimitero di San Martino delle Scale sarebbe stato gestito dalla famiglia Messina, senza alcuna autorizzazione. Nel corso dalla gestione del camposanto sarebbero avvenuti fatti raccapriccianti, come lo spostamento non autorizzato di salme e la presunta scomparsa di ossa.

La procura del Capoluogo, dopo alcune segnalazioni da parte di cittadini, aveva aperto un’inchiesta, scoprendo che all’interno del piccolo cimitero di San Martino delle Scale erano avvenuti fatti a dir poco sconcertanti. Le telecamere piazzate dai Carabinieri di Monreale ripresero tutto, anche la distruzione di salme. Alcuni resti umani sarebbero stati murati, altri dispersi nel terreno, anche al di fuori del Cimitero. Sono numerose le salme di cui non si sa più nulla.

Il 21 dicembre 2020 il Gip ha fissato l’udienza preliminare, per la richiesta di rinvio a giudizio nel procedimento iscritto nei confronti delle persone coinvolte. Secondo il comune di Monreale, l’ente sarebbe parte offesa. Nel capo d’accusa per alcuni dei soggetti imputati si contesta, infatti, di aver cagionato un ingiusto danno patrimoniale al Comune di Monreale. Dall’inchiesta emergerebbe, inoltre, “un consistente danno all’immagine dell’ente, derivante dall’eclatante attività dell’associazione criminosa che ha scatenato un inevitabile clamore mediatico che ha turbato l’opinione pubblica”, come si legge nella delibera di nomina del legale difensore.

“Il Comune di Monreale si ritiene persona lesa – continua la delibera di giunta – quale ente territoriale preposto alla rappresentanza dei suoi cittadini per turbamento dell’ordine pubblico, inteso come quel senso di libertà, di tranquillità e di sicurezza, generalmente percepito nel proprio territorio, vulnerato dall’esercizio delle attività criminali in argomento”.

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