Turismo boom, la Sicilia farà il pieno nel 2024

Cultura, ambiente, mare, identità, socialità, stile di vita, accoglienza ed enogastronomia rendono la destinazione Italia e la Sicilia in particolare mete uniche nel panorama competitivo internazionale in tema di attrazione turistica. E’ il tema che emerge, a conferma dei dati positivi di presenze e prenotazioni dell’avvio dell’estate 2024 nella nostra Isola, dall’analisi di SRM – il Centro Studi collegato a Intesa Sanpaolo. Il dossier del Srm, diffuso pochi giorni fa evidenzia, non a caso, che nella classifica europea per numerosità di arrivi e presenze turistiche totali, il nostro Paese si posiziona al 4° posto con 133,6 milioni di arrivi, mentre sale al 3° posto se si considerano i giorni di presenza, ben 447,1 milioni.
Nel contesto nazionale, il Mezzogiorno esprime poco meno del 20% di arrivi e presenze. L’attrattività turistica così si trasforma in una ricchezza economica rilevante per l’economia del Paese. Si stima che nel 2024 il settore turistico possa generare un valore aggiunto di circa 103,6 miliardi di euro, con un contributo al Pil del 5,9% che arriva al 10,8% se si include anche l’impatto indiretto ed indotto. Il 24% del Pil turistico nazionale è prodotto nel Sud Italia. Nello specifico, si rileva, per quest’area, un valore aggiunto turistico di 24,9 miliardi di euro, il 6,4% del Pil, che sale all’11,6% se si considera l’impatto complessivo. Pertanto, il Mezzogiorno si caratterizza per una maggiore specializzazione economica in questo settore rispetto al resto del Paese.
D’altronde molti viaggiatori oggi partono per conoscere le bellezze naturali e culturali di una destinazione ma anche l’enogastronomia dei luoghi visitati. Un obiettivo che si addice alla perfezione alla Sicilia e alle sue isole minori, Pantelleria e Lampedusa in testa. Secondo i trend generali del turismo enogastronomico forniti dalla European Travel Commission, per il 17% dei turisti europei, le esperienze enogastronomiche (insieme a quelle naturalistiche) sono in cima alle proprie preferenze di viaggio. La Sicilia, in particolare, si è affermata come una destinazione enogastronomica di grande attrattiva, raggiungendo il primo posto tra le preferenze degli italiani. Ben il 46% delle scelte turistiche cade su questa Isola-continente mediterraneo del buon vino e della buona tavola di tradizione, confermando il suo alto potenziale di sviluppo e l’interesse verso le esperienze culinarie ed enologiche dei suoi territori agricoli e viticoli di pregio. Il turismo in Sicilia, isole minori comprese, vede un’ampia partecipazione di visitatori internazionali, tra cui americani, francesi, tedeschi, spagnoli e sudamericani, che si stanno progressivamente allineando con il trend di crescita dell’enoturismo nella regione.
Tornando allo studio Srm al Sud si concentra il 26,4% dell’occupazione turistica nazionale (ben 340.585 addetti) ed il 31% delle imprese (60.936). La filiera turistica sta affrontando nuove e importanti sfide. Crisi geopolitiche, effetti climatici estremi, aumento dei costi e forte attenzione alla sostenibilità. In un contesto quindi di un “Turismo che Cambia e si Innova” quest’anno il Rapporto SRM evidenzia quanto sia rilevante puntare su un sistema d’offerta improntato su: diversificazione, delocalizzazione, destagionalizzazione, digitalizzazione e dimensione d’impresa. Le 5D che possono preservare e rafforzare la competitività turistica dei territori. È proprio questa la sfida che la Sicilia deve affrontare in questa estate 2024 con queste cifre: un’offerta negli alberghi – in termini di posti letto – pari al 28,8% dell’Italia (sale al 37,9% nei 4 e 5 stelle) e del 23,1% in strutture extra-alberghiere. Un valore aggiunto pari a 24,9 miliardi di euro (24% del Paese). Nel 2024 si prevede infine nel Sud il pieno recupero delle presenze turistiche rispetto al 2019: il dato è stimato in crescita del 2,8% per un totale di quasi 89 milioni di notti trascorse. Continua a leggere la notizia