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Carceri siciliane in condizioni drammatiche, sit-in di Ferragosto all’Ucciardone

Sit-in del Comitato Esistono i Diritti all'Ucciardone: sovraffollamento, carenze sanitarie e suicidi in aumento

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Nell’afosa e calda giornata di ieri, 15 agosto, una delegazione del Comitato Esistono i Diritti, presieduto da Gaetano D’Amico, ha effettuato un sit-in dinanzi alla Casa Circondariale dell’Ucciardone. Motivo della manifestazione: sensibilizzare il governo e l’opinione pubblica sul grave disagio, anche sanitario, che soffrono i detenuti e portare solidarietà agli agenti di polizia penitenziaria. Erano presenti: Gaetano D’Amico, Eleonora Gazziano, Totò Cuffaro, il monrealese Biagio Cigno, Pino Apprendi, Marco De Feo, Massimo Accolla e Salvo Iaci.

L’Ucciardone è stato preso a simbolo di tutte le carceri italiane che presentano gravi deficit strutturali e organizzativi. “Il decreto carceri votato dal Parlamento nei giorni scorsi fa tanta teoria e poca pratica”, commenta il Garante dei detenuti Pino Apprendi. Durante il sit-in, un’ambulanza è entrata nel carcere per trasportare un detenuto che da giorni effettuava lo sciopero della fame.

Anche la situazione del carcere dei Pagliarelli è drammatica. Si contano ben 61 suicidi tra i carcerati e 7 tra le forze dell’ordine in tutt’Italia alla data del 31 luglio di quest’anno.

La scelta di organizzare questi sit-in in contemporanea in tutta Italia, proprio il giorno di Ferragosto, non è casuale. È un richiamo alla coscienza collettiva, un invito a riflettere su chi, pur avendo commesso errori, è costretto a vivere in condizioni che spesso non rispettano i diritti umani fondamentali. Il sovraffollamento, la mancanza di risorse adeguate, la scarsità di programmi riabilitativi e la totale assenza di supporto psicologico sono solo alcune delle problematiche che affliggono le carceri italiane.

“Siamo qui oggi non solo per ricordare i suicidi tragici che hanno colpito i detenuti e gli agenti di custodia negli ultimi mesi, ma per affermare con decisione che ogni vita ha un valore inestimabile, anche quella di chi ha commesso un errore. Troppe persone si trovano dietro le sbarre per reati minori, spesso per furti di beni di poco valore, e queste persone sono le più vulnerabili. Il carcere, che dovrebbe rappresentare un’opportunità di redenzione, si trasforma invece in un luogo di disperazione che spinge molti a compiere gesti estremi”, queste le parole di Gaetano D’Amico e Totò Cuffaro.

Un minimo di sollievo deriva da una nobile iniziativa degli onorevoli Valentina Chinnici e Giuseppe La Vardera che hanno donato, grazie anche ad alcuni sponsor, ben 120 ventilatori da destinare ai carcerati.

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