Monreale, ecco il bando Resto al Sud. Fabio Casamento: «Spesso non è difficile come sembra»
Monreale, 16 febbraio 2018 – In Sicilia serve maggiore cultura d’impresa e ci sono associazioni che perseguono quest’obiettivo, aiutando giovani con idee imprenditoriali brillanti, potenzialmente fonti di reddito. Un ulteriore aiuto ai giovani aspiranti imprenditori del Mezzogiorno proviene dal bando Resto al Sud, che permette di ricevere un finanziamento per l’avvio di nuove attività nel Sud Italia. Di questa opportunità se ne è parlato ieri pomeriggio a Monreale, all’interno dei locali dell’ex hotel Savoia. Giovane Futuro, associazione monrealese, ha illustrato il progetto con l’ausilio di esperti contabili e professionisti della progettazione europea, offrendo numerosi spunti di idee.
L’associazione si è offerta per una valutazione delle idee imprenditoriali e per il supporto a potenziali imprenditori nella stesura di un business plan sulla base di un model canvas, grazie al quale si riesce a capire se l’idea è valida o meno. «Quando si decide di costituire un’impresa e avviare un’attività – ha spiegato il contabile Filippo La Fiora -, bisogna tenere conto di sei punti importantissimi». Tra questi vi è la scelta della forma giuridica da adottare che rientra in una fase molto delicata. Da tale scelta scaturiscono una serie di adempimenti più o meno gravosi. Per partecipare al bando Resto al Sud è possibile scegliere di costituire una ditta individuale, una società di persone o una società di capitali. «La ditta individuale – ha spiegato La Fiora – è la forma più rapida e più economica di fare impresa. Per la sua costituzione non è previsto atto pubblico ma una comunicazione al Registro delle Imprese tramite una procedura telematica (ComUnica)». L’impresa in forma collettiva, una società di persone o di capitali, viene costituita invece, per atto pubblico dal notaio. Altri punti fondamentale nella stesura di un progetto sono rappresentati dalla verifica dei requisiti professionali, alcune professioni sono regolamentate da norme che prevedono requisiti morali e tecnici per poter operare, da una verifica dei locali di azienda che devono rispettare le regole fondamentali in materia igienico-saria e urbanistica, dagli adempimenti di natura amministrativa, fiscale e tributaria.
«Resto al Sud – ha sottolineato il progettista Giovanni Romeo – sostiene la nascita di imprese nel Sud Italia finanziando attività intestate a giovani fino a 35 anni che non risultano al momento già titolari di una impresa». Come ha spiegato Romeo, rientrano nel bando, tra le altre, le attività legate al modo del turismo, dei servizi alla persona, delle attività che offrono strumenti di formazione e servizi di assistenza sociale. «Resto al Sud – ha spiegato Romeo – finanzia il 100% delle spese con un contributo del 35% a fondo perduto e la parte restante consiste in un finanziamento a tasso agevolato». Esiste anche un fondo di garanzia per l’80% della cifra investita. Il restante 20% è garantito dal proponente. Il finanziamento viene restituito in 8 anni e si inizia a pagare le rate solo dopo il secondo anno. Una volta strutturata l’idea, essa viene vagliata da Invitalia. «L’idea deve essere congruente con la carriera di studi intrapresa – ha evidenziato il progettista -. Si deve essere in grado di osservare e gestire tutti gli aspetti della produzione del bene o del servizio offerto che deve funzionare, deve avere un senso nel mercato. Se la proposta viene accettata, l’incentivo viene erogato tramite finanziamento bancario». «Spesso non è difficile come sembra – ha detto infine il presidente dell’associazione Giovane Futuro Fabio Casamento -, bisogna essere perseveranti in quello che si fa, questo è fondamentale».