Serafino La Corte, candidato alla Camera nel collegio Monreale con Liberi e Uguali con Pietro Grasso
L’ex grillino: “A Bagheria nel M5S le cose sono cambiate. Si sono avvicinati i personaggi della vecchia politica. Ex DC e PD hanno preso un contenitore pulito e l’hanno inquinato»
Monreale, 23 febbraio 2018 – Serafino La Corte, 37 anni, è il candidato della lista di Liberi e Uguali nel collegio uninominale della Camera a Monreale. Ex attivista Cinque Stelle poi passato a Mdp, La Corte ha appena terminato una esperienza di collaboratore parlamentare a fianco del senatore Francesco Campanella, eletto con il Movimento 5 Stelle, poi passato a Sinistra Italiana e alla fine giunto a Mdp.
Serafino La Corte è residente a Bagheria e conosce bene il territorio monrealese dove ha lavorato come agente immobiliare ed è attivo in politica dal 2011. «Sono stato il primo a fondare il Movimento 5 Stelle a Bagheria – spiega -, seguivo il blog di Beppe Grillo, ero stanco della vecchia politica di un sistema. Abbiamo lavorato bene nel territorio con il gruppo di 50 persone. Non c’era quella voglia di comandare e di avere una poltrona sicura che c’è oggi. Facevamo azione civica, battaglie sociali, lavori pubblici, finanziamenti».
Dopo l’exploit elettorale del M5S però, secondo La Corte, accade qualcosa. «Le cose sono cambiate – continua -, si sono avvicinati i personaggi della vecchia politica. Ex DC e PD hanno preso un contenitore pulito e l’hanno inquinato».
Durante le elezioni politiche Franco Campanella gli propone di collaborare, dal novembre 2013 ad oggi è il suo collaboratore parlamentare. «Mi sono occupato dei problemi del territorio toccando con mano atti ispettivi, disegni di legge, emendamenti». La Corte e Campanella vengono poi espulsi dal Movimento 5 Stelle. «Abbiamo criticato la scarsa democrazia che regna dentro il movimento – dice -. I vari casi mediatici che riguardano i grillini sono il frutto di una politica basata sulla propaganda che ad oggi è servita solo a seminare odio».
Ambiente, giustizia sociale e buon funzionamento dei servizi pubblici sono i settori su cui puntare secondo La Corte. «In questi anni a Bagheria – dichiara La Corte – abbiamo combattuto l’abusivismo edilizio tanto che siamo riusciti a far svuotare immobili confiscati alla mafia. Patrizio Cinque, il sindaco di Bagheria, però si è posto come paladino dell’antimafia o della giustizia dichiarando che avrebbe fatto demolire tutte le case abusive senza poi aver la possibilità di realizzare quanto promesso.. Ha spostato l’attenzione su un tema importante che doveva essere affrontato con un approccio diverso».
Serafino La Corte, all’interno del collegio uninominale, dovrà scontrarsi con nomi altisonanti. Nel collegio Monreale sono presenti anche Salvo Lo Giudice, Saverio Romano, Giuseppe Chiazzese. «So che ci sono candidati con una solidità elettorale più forte – ammette -. Non so però se hanno la stesse mie competenze o la mia stessa voglia di cambiare le cose. Io sto mettendo la faccia in un progetto, so cosa significa lavorare in Parlamento, non sono un vecchio della politica, ho sempre lavorato anche rimettendoci».
Da dove nasce la candidatura di Serafino La Corte per LeU? «Io nasco socialdemocratico, ho fatto battaglie, dalla lotta alle trivelle alla difesa della Costituzione – dice -. Riconosco i miei valori all’interno del movimento di Liberi e Uguali che nasce dopo un percorso di sinistra. Lavorando nel territorio e partecipando alle attività di Articolo1 di Bagheria, è stato fatto il mio nome. Ho dato la mia disponibilità».
Liberi e Uguali e Movimento 5 Stelle sono incompatibili secondo il candidato alla Camera dei Deputati, non è possibile un accorpamento in vista di una maggioranza risicata in Parlamento. «Sul caso di Macerata – fa un esempio – non hanno preso posizione, perché non sono antifascisti ma sono opportunisti. Non appoggerei le proposte del Movimento 5 Stelle ed è più facile un apparentamento M5S-Lega».
Per La Corte l’auspicio è che LeU raggiunga la doppia cifra. «Al Paese servono investimenti per le infrastrutture – dice -, per le scuole, per gli ospedali. Serve un investimento sull’istruzione pubblica, chi merita deve poter studiare all’università senza dover pagare cifre esorbitanti».