A Monreale pratiche ferme da 8 mesi. Il motore dell’economia destrutturato e depotenziato
Monreale, 28 febbraio 2018 – La burocrazia lumaca è una storia tutta italiana e Monreale rientra “fieramente” nelle statistiche dei comuni più lenti dello stivale, almeno per quanto riguarda le pratiche dello Sportello Unico per le attività produttive (SUAP). Tante sono le pratiche che attendono il parere da almeno 3 mesi e a queste si aggiungono quelle che non sono ancora state assegnate. Il SUAP monrealese è stato negli anni passati destrutturato e depotenziato ed è al momento privo della figura dell’operatività del responsabile, incaricato di coordinare l’attività dell’ufficio. Come se non bastasse a Monreale non esiste nemmeno uno sportello SUAP informativo, che consentirebbe ai cittadini di poter rivedere assistenza e informazioni su opportunità, agevolazioni e iter da seguire per l’istruzione delle richieste.
A denunciare il disservizio dello sportello SUAP monrealese è Massimiliano Lo Biondo del movimento #Oltre. «Oltre 250 giorni trascorsi e ancora pratiche in attesa di essere visionate assegnate e quindi istruite – afferma -, oltre 8 mesi trascorsi invano per le forze economiche, che attendono di vedere istruita una pratica».
Perché questi disservizi? Perché allo sportello SUAP non viene data la giusta importanza? In realtà in un comune importante come Monreale – che conta quasi 40 mila abitanti – il SUAP dovrebbe rappresentare l’ufficio principe, dovrebbe dare le giuste risposte ad una collettività che, complice la grave crisi economica, stenta ad andare avanti. Il SUAP si occupa di curare le pratiche di imprenditori che puntano su agricoltura, allevamento, pesca e attività estrattive, industria e artigianato, commercio, turismo e servizi, sanità, sociosanitario, assistenziale, edilizia, ambiente.
Il SUAP utilizza il sistema di Impresa in un giorno. Gli impiegati preposti al servizio ricevono le pratiche in via telematica dal portale impresainungiorno.gov.it che vengono assegnati dal responsabile del SUAP. I ritardi lamentati da numerosi utenti sono dovuti a carenza del personale e di poca formazione del personale. Attualmente lo sportello del SUAP conta solo una unità di personale. Fino al 2015 lo stesso sportello, che si occupava solo di attività commerciali, contava almeno 8 dipendenti comunali. “Il dirigente non può coordinare e seguire al tempo stesso, quotidianamente e minuziosamente, anche l’immensa quantità di lavoro che richiede il SUAP – dice Lo Biondo -. Per di più se il personale dell’ufficio è sottodimensionato”. Un aspetto che incide sul lato amministrativo e su quello informativo, poiché condiziona negativamente l’organizzazione e il funzionamento dell’ufficio SUAP: ricevimento, controllo formale ed invio agli enti competenti; attivazione delle conferenze di servizi e di comunicazione all’utenza dei servizi erogati dallo sportello unico; informazione all’utenza circa le possibilità e le opportunità connesse all’insediamento delle imprese sul territorio.
Per lo Biondo il malfunzionamento dell SUAP «è un danno di immagine per il comune e di sostanza per il tessuto produttivo» e chiede l’intervento dell’amministrazione comunale «prima che oltre al danno vi sia la beffa: i risarcimenti che potrebbe chiedere, eventualmente, chi attende invano l’espletamento della pratica in tempi precisi». A breve, ad esempio, scadranno i termini per le pratiche di PSR. «A questo dobbiamo considerare tutte quelle competenze che il SUAP così destrutturato non può svolgere a pieno – conclude Lo Biondo -. Fatto assai grave e inconcepibile, soprattutto perché interessa un territorio assai articolato con le sue cinque frazioni, la cui estensione complessiva lo fa collocare al 2° al 6°, rispettivamente in Sicilia e in Italia».