Monreale, 16 giugno 2018 – I Messina escono dal carcere e vanno agli arresti domiciliari. Arriva un colpo di scena nella vicenda che ruota attorno alle raccapriccianti vicende del cimitero degli orrori di San Martino delle Scale. Il Tribunale per il Riesame di Palermo, in parziale accoglimento della istanza di riesame presentata dal legale dei Messina Salvino Caputo, ha concesso gli arresti domiciliari a Messina Giovanni, Messina Salvatore, Messina Salvatore ( classe 1994 ) con l’applicazione del braccialetto elettronico e il divieto di dimora nel territorio del comune di Monreale. Alla Morbini Erminia, moglie di Messina Giovanni nei giorni scorsi era stato revocato l’obbligo di presentazione giornaliera presso i carabinieri della stazione di Trappeto. I quattro erano stati tratti in arresto a seguito di Ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini preliminari di Palermo per i reati di associazione per delinquere e per reati contro la pietà dei defunti.
Nella stessa ordinanza il Gip non aveva accolto la richiesta di arresto per il reato di estorsione perché’ non configurabile attesa la natura privatistica del cimitero di San Martino . L’avvocato Salvino Caputo, aveva rappresentato al Tribunale per il riesame che non erano più configurabili le esigenze cautelari, che erano state invece ritenute sussistenti dal Giudice per le indagini preliminari. Tutti i Messina hanno eletto domicilio in comuni diversi da Monreale.
Intanto lunedì mattina è previsto, su richiesta del Pubblico Ministero un sopralluogo dei Carabinieri del Ris di Messina, coadiuvati da militari dell’Arma Territoriale e dai Vigili del Fuoco. I carabinieri del reparto investigativo specializzato avranno l’arduo compito d’identificare le salme spostate, e in qualche caso distrutte, all’interno del camposanto degli orrori, com’è stato denominato in seguito alle vicende messe in luce dalla Procura di Palermo. Violazione di sepolcro, vilipendio di tombe, occultamento, distruzione, soppressione e sottrazione di cadavere sono i reati, tra i più crudeli, contestati ai membri dell’associazione che avrebbe gestito il cimitero di proprietà dei monaci Benedettini, in maniera del tutto abusiva.
La difesa dei Messina ha anticipato la nomina di un consulente di parte. Caputo in sede di riesame aveva depositato una consulenza tecnica per dimostrare l’assenza di qualsiasi manomissione all’impianto di video sorveglianza posizionato su incarico dell’Abbazia di San Martino delle Scale.