Monreale, 17 giugno 2018 – Chiude a tempo indeterminato il cimitero di San Martino delle Scale su cui la Procura della Repubblica di Palermo ha avviato un’inchiesta e iscritto nel registro degli indagati 11 persone, tra cui cinque attualmente sottoposte a misure cautelari.
Sono tante le domande a cui gli inquirenti dovranno dare una risposta e sono tantissime le salme e i resti ossei ritrovati per il camposanto a cui si dovrà dare un nome e un cognome. Proprio per questo, già a partire da domani, i RIS di Messina inizieranno un lungo percorso di ricerca e analisi tra le discariche nascoste, i cunicoli e le intercapedini riempite dalla banda del cimitero degli orrori con i resti ossei delle salme distrutte e fatte scomparire. I parenti dei defunti seppelliti a San Martino chiedono che sia fatta chiarezza sull’identità dei resti umani distrutti e nascosti, per essere sicuri che non si tratti dei loro familiari e le indagini del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri potrebbero fare luce su quest’aspetto. L’impresa però non sarà facile, il lavoro degli investigatori si preannuncia lungo e complesso ma anche costosissimo.
Ieri sono stati scarcerati i Messina, assistiti dal legale monrealese Salvino Caputo. Messina Giovanni, Messina Salvatore, Messina Salvatore si trovano adesso al regime degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico. I tre, insieme a Antonino Campanella, e Erminia Morbini, moglie di Giovanni Messina, rimangono comunque indagati insieme al parroco Michele Musumeci e altre 5 persone.
Intanto la questura per il primo luglio ha autorizzato la fiaccolata, richiesta a gran voce dai parenti dei defunti.