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Ascoltare le donne, il primo passo per combattere la violenza: storie di Donne a Monreale

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Nel ricordo di Ana Di Piazza, la ragazza di 30 anni uccisa a Partinico dal gesto di un’inaudita violenza, si è aperto il convegno “Violenza sulle donne: quando codice rosso. Focus sulle donne straniere”, voluto dall’associazione “Donnattiva” e dalla Caritas diocesana di Monreale. Un minuto di silenzio per quello che è l’ennesimo caso di femminicidio, dietro al quale c’è una lunga storia di violenza e sopraffazione da parte di uomini che, a chiamarli tali, ci vuole davvero coraggio. 

Alla presenza di istituzioni civili, militari e politiche, è stato presentato il saggio-inchiesta sulla tratta di don Aldo Buonaiuto, con la prefazione di Papa Francesco. Hanno dato il proprio contributo la monrealese Fabiola Furnari, sostituto procuratore presso la procura generale di Caltanissetta, il sociologo e docente Francesco Pira. Rosaria Messina, Angela Ganci e Maria Teresa Pupella, del Centro di ascolto “Donna” di Monreale, hanno testimoniato il proprio impegno nella quotidiana lotta a quella che questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha definito una emergenza pubblica. 

Dopo che due studentesse del Liceo Artistico di Monreale hanno letto alcuni passi dell’opera scritta da don Aldo, introdotte dalla docente Maria Rita Fedele, l’autore, che è anche responsabile della testata online Interris, ha posto l’accento sul tema della violenza sulle donne coinvolte nella tratta di esseri umani, gettate in strada e sfruttate da affamati “clienti”. “Tutti parlano di violenza sulle donne – ha detto don Aldo -, molti però non parlano delle donne che ogni giorno vengono violentate sulle strade. Sono donne, persone, nostre figlie, sorelle, madri”. Il sacerdote di frontiera della Comunità Papa Giovanni XXIII ha anche rivolto un pensiero ad Ana Di Piazza che “ha supplicato il suo carnefice, dicendo di amarlo”.  Quello di don Aldo è un libro scritto per dare voce a chi non ha voce per far sì che tutti chiedano perdono a quelle persone che le Nazioni hanno fatto diventare prostitute. “C’è forse qualche problema nella società – ha aggiunto -, nelle scuole, c’è qualcosa che non stiamo trattando. C’è una terribile disumanizzazione. C’è un male profondo nel cuore dell’uomo”.

Anche il sindaco di Monreale, che ha ringraziato gli organizzatori della manifestazione, ha voluto affrontare il tema della violenza di genere dando un personale contributo e esortando i presenti a “condurre la stessa battaglia”.  Conciso l’intervento dell’assessore regionale delle autonomie locali, la quale ha sottolineato l’impegno del governo Musumeci “sensibile ad un problema ancora grave nonostante si sia già lavorato tanto fino a oggi. Lo Stato, la Regione sono intervenuti con diverse norme. A luglio la giunta ha emanato una delibera finanziando azioni mirate contro la violenza di genere”. Secondo l’assessore Grasso l’unica strada da cui partire è rieducare i ragazzi che oggi “affrontano una crisi di valori – ha detto -. I ragazzi crescono da soli, distaccati dal mondo reale. Si deve investire di più sui ragazzi e sul rispetto”. La componente delle giunta Musumeci ha proposto l’istituzione di un tavolo permanente perché “la politica – ha concluso – ha il dovere di intervenire anche con nuove norme e di investire in centri anti-violenza”. 

E proprio con la testimonianza delle tre attiviste del centro di ascolto “Donna” monrealese si è chiuso l’incontro. Da 5  anni il centro di ascolto, grazie all’associazione Donnattiva e alla Caritas diocesana, può accogliere le istanze di aiuto delle donne vittime di violenza.  Come ha sottolineato anche l’avvocato Rosaria Messina, che ha parlato anche a nome della psicologa Maria Teresa Pupella e dell’assistente sociale Angela Ganci, le donne vengono accolte in totale riservatezza e vengono messe al centro in quanto “persone”, accompagnate verso la realizzazione del proprio essere e del proprio volere. “Da noi – ha detto Rosaria Messina – le utenti trovano disponibilità all’ascolto come base per creare un rapporto di fiducia e vengono accompagnate verso la scoperta delle proprie potenzialità”. 

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