“Il suono dell’organo nel contesto celebrativo, sostiene il canto unanime dei fedeli, espressione di quel cantico nuovo che sarà veramente tale se all’accordo degli strumenti e delle voci si unirà la santità della vita”.
Con queste parole del rituale, ieri pomeriggio l’arcivescovo di Monreale Michele Pennisi ha benedetto il nuovo organo per il Seminario, donato da mons. Giuseppe Mario Blanda, del clero monrealese, già Primicerio dell’Arciconfraternita dei Siciliani in Roma, in occasione del 60° anniversario della sua ordinazione presbiterale, avvenuta il 22 aprile 1960. Lo rende noto don Giuseppe Ruggirello, rettore del Seminario monrealese.
“Mons. Blanda – dice don Ruggirello – ha pensato subito al Seminario in cui si è formato e verso cui ha nutrito sempre sincera gratitudine e un particolare affetto, al punto che dieci anni fa istituì con mons. Salvatore Cassisa l’associazione “Pro Seminario di Monreale” Onlus per contribuire con il 5×1000 alla formazione dei futuri presbiteri diocesani. Mancava un organo per la Cappella del nostro Seminario (che in questo tempo di pandemia abbiamo trasferito negli spazi ampi del Salone) e così mons. Blanda ha voluto coinvolgere anche i membri dell’Arciconfraternita in questo dono. Si tratta di un organo tedesco positivo, a trasmissione meccanica, tastiera completa di 56 tasti, con 280 canne e 5 registri: bordone 8, flauto 4, principale 2, quinta, terza soprani”.
L’organo è partito a fine novembre dalla Basilica romana di San Damaso ed è arrivato a Monreale con l’inizio del nuovo anno liturgico e, dopo essere stato accordato dall’organaro Giuliano Colletti di Chiusa Sclafani, ha accompagnato in Seminario il canto tradizionale dello Stellario dell’Immacolata, le ore liturgiche e le celebrazioni eucaristiche di questi giorni. “In occasione della benedizione di ieri, solennità dell’Immacolata, abbiamo voluto eseguire un inno mariano composto dal compianto rettore don Nino Liccardi, “Te Beata, Vergine Maria”, di cui potrete ascoltare alcune strofe nel video”.
“Esprimiamo un sincero grazie a mons. Blanda – conclude don Ruggirello – e per suo tramite anche a mons. Renzo Giuliano e all’Arciconfraternita dei Siciliani in Roma, di cui è divenuto Primicerio, per questo dono così prezioso che sosterrà nella varietà dei timbri e delle voci l’accordo unanime della lode che quotidianamente eleviamo a Dio, sperimentando la bellezza sinfonica della Chiesa. Così, infatti, si espresse il Papa San Giovanni XXIII per la benedizione del nuovo organo nella basilica vaticana: “In questa unità nella varietà, che l’organo è in grado di simboleggiare, come non vedere l’immagine della Chiesa stessa nei suoi fondamentali attributi, sinfonia vivente, immagine della celeste Gerusalemme e quasi eco delle divine armonie?””.