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Monreale, 20 maggio 1860, a Passo Renda momento cruciale per la storia d’Italia

Da quelle terre Garibaldi e i Mille passarono e, temendo la potenza della Chiesa monrealese, evitarono la sconfitta

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Passo Renda ha cambiato le sorti della spedizione dei Mille. Fu un luogo che ha segnato il destino dell’armata di Garibaldi nella sua avanzata per l’unificazione d’Italia. Lo dicono i libri di storia e le testimonianze che arrivano ai giorni nostri grazie ai libri presenti negli archivi.

Da Piano Renda passò la storia

Piano Renda è stato scelto come luogo idoneo alla costruzione di un cimitero. Il 9 febbraio il Consiglio comunale di Monreale sarà chiamato a esprimersi sulla variante al Piano relatore che darà il via libera alla costruzione. Il progetto ha già avuto il benestare dalla Regione e dagli enti proposti. In Consiglio sarà battaglia.

Ma una battaglia, più cruenta e sanguinosa, la fecero i Mille che attraversarono l’Italia per liberarla dalle dominazioni e farne una nazione. In Sicilia si combatteva contro il regno Bornonico delle Due Sicilie. Garibaldi però dovette fare i conti anche con un potere forse ancora più grande: la Chiesa. E qui torna Piano Renda, considerato un luogo cruciale per le sorti dell’avanzata dei Mille. Qui accade qualcosa che forse cambiò il destino dell’Italia.

Lo racconta una ricerca di padre Giuseppe Ruggirello, rettore del Seminario di Monreale e curatore dell’archivio storico diocesano, su Benedetto D’Acquisto. Ecco alcune righe.
“Il 4 aprile 1860 scoppiava una sommossa antiborbonica a Palermo, che venne subito repressa. L’arcivescovo D’Acquisto, come ebbe modo di scrivere il prof. Giuseppe Schirò in un suo articolo pubblicato su “Monreale Nostra” nel 1960, incontrò Garibaldi a Pioppo il 20 maggio 1860”.

L’incontro con Garibaldi a Piano Renda

“Schirò trascrive una minuta di mons. Giuseppe Fiorenza, in cui si legge: “Garibaldi quando si trovò nei pressi di Monreale era così indisposto contro il clero monrealese da temersene gravi pericoli, sicché fu mestieri che l’Arcivescovo di allora, come S. Leone con Attila, fosse andato a scongiurarne le ire dichiarando che il suo clero non faceva politica… Così Monreale fu salvo dall’ire che lo minacciavano. E commenta a conclusione “…che il D’Acquisto, per evitare a Monreale inutili stragi, abbia voluto dimostrare a quel ‘capo dei masnadieri’ che Monreale era per lui imprendibile… Garibaldi intuì il pericolo in cui si sarebbe cacciato e allora ideò abilmente il nuovo piano strategico, allontanandosi da Monreale, dove la spedizione dei Mille forse avrebbe potuto trovare la tomba”.

A Piano Renda il destino  dell’Italia unita

Così continua la ricerca di don Ruggirello. “Nicola Giordano nel 1968 fu invece dell’idea che quello tra il D’Acquisto e Garibaldi fu un “presunto incontro”, eppure non spiega come mai Garibaldi e i Mille dopo aver superato “Passo di Renna” ed aver dimorato presso le “quattro casupole” di Pioppo, non attaccarono direttamente Palermo, attraverso Monreale, ma virarono verso Piana, Corleone, Marineo, e da Gilbirossa giunsero infine a Palermo”.

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