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PD sostiene giunta di destra, fronda chiede dimissioni di Russo

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Un altro terremoto politico investe la politica monrealele. Questa volta tocca al Partito Democratico subire una spaccatura le cui fessure si iniziavano a vedere già da tempo.

Al centro del dissidio la posizione dell’attuale segretario del circolo cittadino dem al quale viene chiesto di rassegnare le dimissioni. Tra i firmatari di una lunga lettera ci sono esponenti storici della sinistra monrealese ma anche giovani esponenti della sinistra monrealese. Un coro che guarda con diffidenza la posizione di Silvio Russo e che fa appello a tutti i tesserati di unirsi alla richiesta di dimissioni.

La lettera viene firmata da Davide Mirto, Fabio Ganci, Vittorio Di Salvo, Salvatore Glorioso, Lillo Aricò,
Peppe Albano, Giuseppe Magnolia, Lillo Sanfratello, Giuseppe Leto, Biagio Cigno, Anselmo Ganci, Giovanni Schimmenti, Angelo Marceca. Tonino Cammarata e Anna Leto.

Il Pd a Monreale sostiene l’attuale amministrazione Arcidiacono, di chiaro stampo di centro-destra. Un fatto che per molti sostenitori del PD è stata l’occasione per abbandonare l’attività politica.

I 15 dem con la lunga lettera manifestano “il disagio nel leggere le frequenti dichiarazioni con le quali il segretario locale relega il Partito Democratico a semplice sostenitore della alleanza civica che impegna l’associazione da lui fondata, inibendo quel ruolo attivo che consentirebbe al circolo di riacquistare visibilità, credibilità e prestigio”. Questo si legge tra le righe.

Ma tra i dem monrealesi vi sarebbe anche “assenza di dibattito politico” e una “equivoca commistione tra circolo partitico e liste civiche” a minare la credibilità del PD locale secondo la fronda.

I 15 poi lamentano l’appoggio ad un’amministrazione comunale che “con l’uscita dalla maggioranza del Mosaico è ancora più fortemente sbilanciata a destra ed in particolare verso il partito di Musumeci, Presidente della Regione Siciliana”.

“Le componenti associative – aggiungono i 15 – di qualsiasi forma, che si muovono nell’ambito dello spazio politico comune, sono quindi interlocutori privilegiati e componente fondamentale per il rafforzamento di un largo schieramento democratico, ma in un clima di piena, totale e reciproca autonomia. Esse, in un’ottica di reciproco arricchimento, non possono e non devono pretendere di occupare il partito e segnarne le cadenze, polarizzando per altro l’attenzione su angusti spazi esclusivamente municipalistici”.

I 15 non accettano “una linea in cui sia il Partito cinghia di trasmissione delle Associazioni” e reputano “intollerabile l’atteggiamento del segretario cittadino, rappresentante del partito, rappresentante di una lista civica e rappresentante sindacale. Una commistione di ruoli questa che perpetua un’ambiguità nociva per il circolo, per le Associazioni e per il sindacato”.

Ma c’è di più. “Il disegno politico che si è affermato nel recente congresso – aggiungono – quello di contrabbandare la natura civica dell’attuale compagine governativa in una compagine politica, ha mostrato tutti i suoi limiti, è esploso miseramente con l’uscita dalla coalizione del Mosaico ed ha affrancato, avvantaggiandole, quelle deviazioni di stampo clientelare che si sono affermate nello schieramento avverso”.

I 15 lanciano anche un appello e chiamano a raccolta “tutte le forze del civismo attivo e impegnato, nel tentativo di ricostruire una nuova democrazia partecipata e una classe politica che, nel pieno rispetto delle proprie autonomie, possa riconoscersi in un Progetto di Rinnovamento vero per il Paese”.

A Silvio Russo viene quindi chiesto di rassegnare le dimissioni “al fine di stimolare un confronto franco, leale e libero, capace di delineare una linea politica che sia consona ai valori e allo spirito dello statuto del Partito Democratico”.

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