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A Monreale si rinnova la tradizione della “Calata dei Veli” al santuario del SS Crocifisso

Don Sebastiano Gaglio, nuovo rettore del Santuario Don Sebastiano Gaglio, evidenzia l'importanza di questa celebrazione

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A Monreale inizia la tradizionale celebrazione della “Calata dei veli”, una celebrazione che va avanti da tanti secoli si tramanda all’interno del Santuario del Santissimo Crocifisso. La Calata dei Veli si terrà nei prossimi venerdì in Collegiata nei giorni 11, 18 e 25 marzo e 1 aprile alle ore 18.30 e giorno 8 aprile alle ore 21.00.

L’importanza di questa celebrazione per i Monrealesi

Don Sebastiano Gaglio, nuovo rettore del Santuario Don Sebastiano Gaglio, evidenzia l’importanza di questa celebrazione e i passi fino a oggi fatti per giungere a questo momento.  “Mercoledì scorso, con l’austero rito della benedizione delle ceneri, ha avuto inizio la Quaresima “gioiosa e operosa preparazione alla Pasqua”. “Nella Chiesa della Collegiata di Monreale, da tanti secoli, ogni anno, nei venerdì di questo “tempo forte” dell’anno liturgico, si svolge una cerimonia di un culto religioso antico conosciuto come la Calata dei veli”. Come dice  Don Sebastiano Gaglio, questa tradizionale rappresentazione è stata pensata da Mons. Venero, come si evince da un testo seicentesco scritto dallo stesso Arcivescovo dal titolo “De modo discoperiendi et cooperiendi Sanctissimum Crucifixum” e musicato dal Maestro della Cappella Musicale della Cattedrale, dell’epoca, Sebastiano La Vega.

La Passione di Gesù rappresentata nei Veli

Una serie di grandi veli, dipinti da ignoti artisti, raffigurano i passaggi più significativi della Passione di Gesù.
Sono simili ai quadri della Via Crucis sia per le vicende dolorose del Redentore, ma soprattutto riescono a coinvolgere i credenti nelle sofferenze nella passione di Cristo. Il racconto scenico si apre con il velo in cui l’artista rappresenta i due protagonisti: Maria e il Figlio che si incontrano sulla strada del dolore. Seguono gli altri veli: la cattura di Gesù nell’orto degli ulivi, la flagellazione, l’Ecce Homo, Cristo carico della croce in cammino verso il Calvario e un nero drappo su cui campeggia la scritta “expiravit”. Alla fine appare l’immagine del Crocifisso con le braccia distese in un gesto di accoglienza e di perdono.

L’invenzione dell’ Arcivescovo Venero

“Questi momenti forti – dice don Gaglio – sono accompagnati da alcuni canti molto intensi e carichi di patos e alcuni versetti della Scrittura intrisi di fede, eseguiti dal coro del Santuario. Questi canti scuotono profondamente gli animi dei partecipanti alla celebrazione. L’invenzione dell’ Arcivescovo Venero aveva un duplice scopo: mantenere e sviluppare il culto verso il Ss. Crocifisso e rinsaldare la fede nel popolo con meditazioni e riflessioni sui momenti significativi di quel dramma che ha come epilogo la tragedia della Croce. È il Mistero Pasquale di Gesù, cuore della fede cristiana”.

Quest’anno le meditazioni saranno dettate dai Parroci della Città

Venerdi, 11 marzo alle ore 18.30, la celebrazione sarà ufficiata dal nuovo Rettore del Santuario Don Sebastiano Gaglio. Si alterneranno i Parroci, in ordine, Don Andrea Palmeri, l’Arciprete Don Nicola Gaglio, Don Antonio Crupi e concluderà l’8 aprile, alle ore 21, Don Innocenzo Bellante.

Sarà presente il Seminario con il Rettore Don Giuseppe Ruggirello, mentre amministrerà il Sacramento della confessione il canonico penitenziere Don Giovanni Vitale che, da archivista esperto e qualificato, Direttore dell’Archivio storico diocesano, con la collaborazione di alcuni giovani volontari, devoti del Ss. Crocifisso, sta mettendo in ordine il famoso Archivio storico del Santuario. Qui è conservato il testo del Venero sulla “Calata dei veli”, di grandissimo valore artistico e culturale, recentemente restaurato.

 

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