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Complesso monumentale Guglielmo II, Cisl chiede confronto amministrazione-sindacati

Giacopelli: “Il piano economico-finanziario Di Matteo-Capizzi va riposto in soffitta”

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MONREALE – Con l’approssimarsi della ultimazione degli interventi di allestimento del museo multimediale del complesso monumentale “Guglielmo II”, è inevitabile che si ricominci a discutere sulle modalità di gestione della struttura. Nel corso di una recente intervista, il presidente del consiglio comunale Marco Intravaia ha affermato che le attività gestionali non potranno essere direttamente svolta dal Comune e che sarà quindi indispensabile demandarle a “persone esterne e preparate”. Si tratterà, dunque, di avvalersi di un qualificato e affidabile soggetto privato, con cui l’ente dovrà convenzionarsi a seguito di una procedura a evidenza pubblica.

“In un apprezzabile slancio di ottimismo, il presidente Intravaia ha reso noto che il museo multimediale sarà aperto al pubblico agli inizi del prossimo anno. Non sappiamo se questa tempistica – dichiara Nicola Giacopelli, segretario aziendale della Cisl-Funzione Pubblica – potrà essere in effetti rispettata, ma il vero punto nodale in realtà è un altro: ciò che più conta è comprendere in che modo l’attuale amministrazione comunale vorrà provvedere alla gestione dell’intero complesso monumentale. Ed è proprio qui che, come si suol dire, casca l’asino…”.
A tal proposito, va ricordato che il consiglio comunale nell’ottobre del 2015 ha deliberato di affidare ad un’azienda privata i vari servizi gestionali della struttura museale, sulla base del piano economico-finanziario che nel 2014 il sindaco Di Matteo aveva commissionato a un commercialista e che è stato in seguito pienamente condiviso e “fatto proprio” dalla giunta Capizzi.

“Il provvedimento consiliare del 2015 non è mai stato modificato né tanto meno revocato, per cui a oggi è ancora in vigore. La nostra organizzazione sindacale aveva a suo tempo contestato la validità del piano economico-finanziario testardamente voluto dalla ‘strana coppia’ Di Matteo-Capizzi e diversi consiglieri comunali – prosegue Giacopelli – avevano allora espresso non poche perplessità sulla delibera, che non è stata favorevolmente votata, fra gli altri, né da Marco Intravaia né da Rosanna Giannetto, che oggi rivestono rispettivamente la carica di presidente dell’assemblea consiliare e di assessore alla cultura. Cosa fare dunque? Ritengo che anzitutto occorra riconoscere che il faraonico piano economico-finanziario approvato sette anni fa è semplicemente sbagliato e inattuabile: lo era nel 2015 e lo è ancor di più oggi, per cui andrebbe riposto in qualche polverosa soffitta. Sarà poi utile un aperto e costruttivo confronto fra l’amministrazione e le parti sindacali per condividere un percorso virtuoso che conduca ad una efficiente, efficace e redditizia gestione del prestigioso complesso monumentale. Sono fermamente convinto che il sindaco Arcidiacono e presidente Intravaia, con la loro consueta disponibilità, non si sottrarranno all’auspicato confronto”.

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