Monreale – Nuovo statuto per la Confraternita del SS Crocifisso di Monreale che prevede regole più rigide contro ingerenze politiche, reati come mafia e corruzione e regole per la raccolta delle offerte.
Modificato l’articolo 7: cause di espulsione per reati come mafia e corruzione
L’arcivescovo di Monreale, Gualtiero Isacchi, ha recentemente proposto e ottenuto una modifica dello Statuto della storica Confraternita del SS Crocifisso di Monreale, con l’intento di porre regole più rigide ed evitare ingerenze da parte della politica e non solo. In particolare, è stato modificato l’articolo 7, che prevede tra le cause di espulsione dalla Confraternita anche il fatto di aver riportato condanne definitive per reati contro la persona, l’ambiente e la pubblica amministrazione, per reati di stampo mafioso, concussione, corruzione e per reati aggravati da finalità discriminatorie.
L’intervento sull’antico statuto arriva dopo polemiche e tensioni interne alla Confraternita, che in passato avevano portato anche al suo commissariamento. L’arcivescovo ha voluto quindi mettere paletti più stringenti per garantire l’integrità dei confrati. Modificato anche l’articolo 4, secondo cui sarà vietato ai singoli confrati invitare personalità a portare a spalla il simulacro del Crocifisso durante la tradizionale processione del 3 maggio: potrà deciderlo solo l’assemblea nel suo complesso.
Nessuna propaganda politica interna e divieto per politici di ricoprire ruoli
In combinazione con queste misure, è stato introdotto l’articolo 6, che prevede le dimissioni obbligatorie dal Consiglio Direttivo per chi assume incarichi politici elettivi, per tutta la durata del mandato. È stato inoltre stabilito il divieto di qualsiasi propaganda politica interna alla Confraternita. Nessun politico potrà quindi utilizzare l’appartenenza al sodalizio o il fatto di portare a spalla il Crocifisso per fini di visibilità e consenso. L’articolo 8 esclude poi totalmente dalla possibilità di ricoprire ruoli direttivi chi detiene già cariche politiche di qualsiasi tipo, dal consigliere comunale al deputato nazionale.
Raccolta offerte affidata solo a confrati autorizzati, non ai comitati esterni
Un altro punto importante, non possono far parte della Confraternita, gli appartenenti a qualsiasi titolo del Comitato di Festeggiamenti del SS Crocifisso o di qualsivoglia comitato impegnato nell’organizzazione dei “festeggiamenti esterni”, cioè non religiosi della festa del 3 maggio. I consiglio direttivo infine sceglierà i confrati che si occupano della raccolta delle offerte durante la processione del SS Crocifisso, che saranno devolute per intero al Santuario. E saranno inoltre resi i nomi dei confrati autorizzati
Le nuove regole imposte dall’arcivescovo puntano insomma a salvaguardare la dimensione religiosa del sodalizio e la sua autonomia dalla politica locale, per evitare strumentalizzazioni o infiltrazioni malavitose che in passato hanno causato pesanti controversie. La modifica dello statuto secolare segna una svolta nella storia della Confraternita.