Venerdì 16 febbraio si terrà presso l’università Lumsa di Roma un importante convegno dal titolo “Il caso Impastato, la verità e i depistaggi. Un’analisi retrospettiva tra diritto e criminologia”. L’evento, organizzato dall’avvocato Angelo Malizia e dal professore Luca Marrone, docente di criminologia alla Lumsa, ripercorrerà a 40 anni di distanza la drammatica vicenda dell’omicidio del giornalista e attivista Peppino Impastato, ucciso dalla mafia a Cinisi, in provincia di Palermo, il 9 maggio 1978.
Inizialmente archiviato frettolosamente come suicidio o incidente, emerse poi che si trattò di un omicidio di mafia, in risposta all’impegno di Impastato nel contrastare Cosa Nostra attraverso la sua emittente radiofonica libera “Radio Aut”. Il convegno analizzerà il caso da più prospettive: dal contesto mafioso in Sicilia al tempo dell’omicidio, all’iter giudiziario che ha portato alla condanna dei mandanti, dall’analisi della scena del crimine tramite le categorie del criminal profiling, alle valutazioni più strettamente forensi e medico-legali.
Dopo i saluti introduttivi dell’avvocato Malizia e la moderazione dell’avvocato monrealese Manlio Di Miceli, si alterneranno gli interventi dell’Arma dei Carabinieri con Arturo Villagrasso sulla mafia al tempo di Impastato, dell’avvocato Daniele Ingarrica sui profili processuali, del criminologo Luca Marrone sul caso dal punto di vista del criminal profiling, della genetista forense Marina Baldi sulle nuove tecniche investigative, e del medico legale Fabio Fagiolari sugli aspetti tanatologici.
Particolarmente attesa la testimonianza di Luisa Impastato, nipote di Peppino, che rievocherà la figura del giornalista ucciso dalla mafia e il lungo iter per ottenere verità e giustizia. Il convegno rappresenterà un importante momento di riflessione e analisi su un caso emblematico di omicidio di mafia e sulla complessa ricerca della verità, a distanza di 40 anni da quel tragico 9 maggio 1978.