MONREALE – Si è svolta stamane in via Venero a Monreale la cerimonia commemorativa organizzata dall’Arma dei Carabinieri in sinergia con il Comune di Monreale, in occasione del 41esimo anniversario dell’omicidio, per mano mafiosa, del capitano Mario D’Aleo, dell’appuntato Giuseppe Bommarito e del carabiniere Pietro Morici.
Alla manifestazione hanno preso parte, fra gli altri, i familiari delle vittime, il Comandante della Legione Carabinieri Sicilia, generale di divisione Giuseppe Spina, il Prefetto Massimo Mariani, il Questore Vito Calvino, il Procuratore Generale della Corte d’Appello Lia Sava, la giudice del Tribunale per i Minorenni Claudia Caramanno, il Commissario dello Stato per la Regione Siciliana Ignazio Portelli, il Comandante del Gruppo Carabinieri di Monreale, tenente colonnello Giulio Modesti, il Capitano Niko Giacinto, il Comandante della Stazione Carabinieri di Monreale Antonio La Rocca e l’Associazione Nazionale Carabinieri in congedo.
A portare i saluti da parte dell’amministrazione è intervenuto il Sindaco Alberto Arcidiacono che ha voluto ricordare i valorosi militari diventati degli eroi nella lotta alla mafia. Il Primo Cittadino ha ringraziato tutte le autorità, i cittadini e gli studenti delle scuole, presenti con striscioni e canti. Insieme a lui, a rappresentare le istituzioni, sono intervenuti il deputato regionale Marco Intravaia, il Segretario Generale e altri dirigenti del Comune.
Nel corso della cerimonia, alla quale hanno presenziato anche il Sindaco di Balestrate Vito Rizzo e Franca Bommarito, sorella dell’appuntato scomparso, è stato scoperto l’alto rilievo realizzato dal maestro ceramista Nicolò Giuliano, raffigurante il Capitano D’Aleo e gli Appuntati Morici e Bommarito.
“La collocazione di questa mia opera in questa sede urbana contribuisce a completare il “Percorso della Memoria” che ho immaginato diversi anni fa, a partire dall’opera dedicata al Capitano Emanuele Basile, donata alla città di Monreale e all’Arma dei Carabinieri”, ha dichiarato l’artista.
I volti dei tre militari sono stati incastonati nella pietra lavica dell’Etna che per la sua resistenza potrà durare nei secoli. Il colore delle immagini dei Carabinieri è il verde Lampedusa, che rappresenta la speranza per le nuove generazioni. Alle loro spalle è raffigurato il crepuscolo.