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Monreale, da Arcidiacono la solidarietà dopo vigneto di cooperativa antimafia incendiato

L'incendio doloso ha distrutto ben 6 mila piante di vite, devastando completamente il vigneto gestito dalla cooperativa antimafia

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Il sindaco di Monreale Alberto Arcidiacono, in qualità di presidente del Consorzio “Sviluppo e Legalità”, ha espresso la sua piena solidarietà ai soci della cooperativa agricola antimafia “Rosario Livatino – Libera Terra” di Naro, ai quali nei giorni scorsi è stato dato fuoco al vigneto da cui si produceva un apprezzato vino commercializzato a livello nazionale.

“Il vino prodotto dalle terre confiscate ai clan mafiosi dopo anni di abbandono rappresenta l’impegno per la legalità e lo sviluppo della nostra terra – ha dichiarato Arcidiacono a nome suo e di tutti i sindaci del Consorzio – esprimo la massima solidarietà al Presidente e a tutti i soci della cooperativa che invitiamo ad andare avanti nella loro lodevole attività”.

L’incendio doloso ha distrutto ben 6 mila piante di vite, devastando completamente il vigneto gestito dalla cooperativa antimafia alla quale il terreno, confiscato alla criminalità organizzata, era stato assegnato nel 2015. Un vero e proprio atto intimidatorio che mirava a colpire il lavoro e l’impegno di quanti, rifiutando il giogo mafioso, hanno trasformato un bene sottratto alla criminalità in una risorsa produttiva per l’intera collettività.

Il danno provocato è stato quantificato in circa 20 mila euro e, purtroppo, non risulta coperto da nessuna assicurazione. Il legale rappresentante della cooperativa si è immediatamente recato dai Carabinieri per sporgere denuncia. Gli investigatori hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’episodio e identificare gli autori.

“Alle donne e agli uomini della cooperativa antimafia di Naro – ha concluso Arcidiacono – va non solo la mia personale solidarietà ma anche l’incoraggiamento a non arrendersi e proseguire con ancora maggiore convinzione nel solco della legalità, nel ricordo dell’eroico giudice Rosario Livatino”. Un segnale forte da parte delle istituzioni per ribadire che la lotta alle mafie si vince soltanto insieme, senza lasciare indietro nessuno.

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