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Il comitato di Pioppo: “Rivogliamo la nostra scuola”. Ma dietro la mancata apertura ci sono molte ombre

Il Comitato Pioppo Comune chiede intanto l’istituzione di una commissione d’inchiesta al consiglio comunale
scritto da Redazione
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Monreale, 4 febbraio – Tutto parte da una promessa del sindaco di Monreale: “L’impegno della mia amministrazione è quello di riconsegnare questa scuola a Pioppo e la riconsegneremo”. La promessa del primo cittadino ha così tolto il sonno ai componenti del Comitato Pioppo Comune i quali della scuola di via Polizzi ne hanno fatto il simbolo di una lotta, incessante, di una comunità che vuole riprendersi ciò che apparentemente è stato scippato senza una reale motivazione. Il suggerimento “Contiamo a ritroso”, dato dal consigliere comunale di Alternativa Civica Toti Gullo, è stato preso in parola dal Comitato Pioppo Comune che ogni mese ricorderà a Capizzi quanto tempo gli rimarrà per risolvere la questione. Il gruppo ha anche chiesto al Presidente del Consiglio Comunale l’istituzione di una commissione d’inchiesta che dovrà fare chiarezza su luci ed ombre di questa vicenda, divenuta ormai fitta ed intricata.

L’odissea della Scuola materna inizia nel 2009, spiega il Comitato in un SummaccoTV, quando vengono trovate alcune criticità strutturali. Nel 2019-2010 vengono eseguiti dei lavori. Nel 2011 dalle intercettazioni dei Carabinieri di Monreale, che hanno portato poi all’arresto di numerosi esponenti della famiglia mafiosa di Monreale e della decina di Pioppo nell’ambito dell’operazione Nuovo Mandamento, viene fuori uno “strano” interessamento di esponenti di Cosa Nostra sullo stato di avanzamento dei lavori effettuati nei locali della scuola; il fine era ricavare un profitto.

Dal 2012 la scuola, racconta il Comitato, la scuola venne chiusa da un’ordinanza dell’allora sindaco Di Matteo. Da quel momento, atti vandalici e un incendio del 2013, segnano l’abbandono della scuola materna. Dove sono stati ospitati i bambini? In una struttura privata in affitto che dal 2012 ad oggi è costato alle casse comunali circa 300 mila euro. La storia giunge al 2016. Da una perizia sullo stato della struttura della scuola si legge che “la scuola non poteva essere chiusa”.

“Perché dunque venne chiusa la scuola?”, “Vi è stato un danno erariale”, “Chi pagherà?”. “Anche questa volta la mafia se ne approfitterà senza che nessuno fiati?”. Sono questi gli interrogativi ai quali, secondo il Comitato Pioppo Comune, la commissione d’inchiesta dovrà farsi carico di rispondere.

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