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Monreale fa Scacco al Re

L'amministrazione Arcidiacono gongola e ne ha motivo

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Scacco Matto al Re. Voglio usare un termine forse ambiguo e che poco si addice al lavoro della magistratura, delle Istituzioni e dell’amministrazione comunale. Un termine che però bene riesce ad esprimere e a sintetizzare quanto accaduto fino a oggi in tema di gestione del servizio rifiuti a Monreale. Un tema forse “fuori moda”, in questo momento storico caratterizzato dall’emergenza sanitaria del Covid-19 ma che merita una piccola riflessione.

Quello dello Scacco al re è forse un paragone semplicistico e approssimativo. Fatto sta che il 22 aprile scorso è giunta a Monreale una notizia. Il Cga ha di fatto confermato l’interdittiva antimafia alla ditta che a Monreale gestiva i rifiuti fino a qualche mese fa. Nulla a che vedere in maniera diretta con il Comune di Monreale è l’interdittiva. Il provvedimento, infatti, è sorto in seguito alla relazione che hanno scritto i commissari al Prefetto, che ha portato allo scioglimento del Comune di San Cipirello per presunte infiltrazioni.

La decisione del Cga, nel cui merito non entro, non fa altro che confermare quanto ha sostenuto l’amministrazione comunale fin dall’inizio, che ha insistito, rischiando forse anche un danno economico non indifferente, affinché alla ditta finita sotto interdittiva venisse tolto l’affidamento della gestione dei rifiuti. Aldilà di come sono andati i fatti – di questo se ne occupano le aule dei tribunali e le procure – appare quantomeno giusto affermare che il sindaco e la squadra di consiglieri – in primis quelli del Mosaico -, hanno posto in essere un buon gioco di squadra (ecco perché il termine Scacco al Re è forse poco corretto) arrivando ad un risultato molto più che soddisfacente non solo per i propri dubbi, che si sono rivelati fondati, ma anche per le sorti della città.

Diciamocelo chiaramente, in pochi pensavano che il Comune sarebbe riuscito ad uscirsene da questa grana in questo modo. La strada era però ormai presa e la posizione dell’amministrazione non è cambiata. Nemmeno al termine di un Consiglio comunale, infuocato dalle dichiarazioni di un giovane consigliere comunale. Ma la rotta che era già stata segnata sulla mappa e difficilmente poteva essere cancellata. Forse di questa vicenda ne torneremo a scrivere, forse no. Ma, come detto, di queste vicende, se ne occuperà, se ci saranno ulteriori elementi da approfondire, la magistratura.

Intanto l’amministrazione Arcidiacono, consigliata dai legali che ci hanno visto bene, gongola e ne ha motivo. Lo Scacco al re è stato fatto. Alfieri, torri e cavalli e pedoni hanno vinto la partita e almeno per una volta possiamo affermare – non lo diciamo noi ma lo ha detto il Cga – che a Monreale è stata scelta la via di ciò che si addice a una società che vuole svincolarsi da vecchi canoni che, purtroppo, ancora continuano a dettare – soprattutto nel settore dei rifiuti – l’andamento dell’amministrazione di una città.

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