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16 giugno – 27 luglio: nulla è cambiato. Quando in un incendio si respira troppo amianto bruciato

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Monreale, 27 luglio – La situazione sembra essere più grave di quanto ci si possa attendere guardando l’area dalla Circonvallazione. Un’altra bomba ecologica, frutto del completo abbandono e disinteresse da parte delle amministrazioni che nel corso degli anni si sono succedute a Monreale. Amministratori pronti ad apporre la propria firma su carte, come abbiamo già dimostrato ampiamente, pronti a fare richiesta dell’area ma mai, ne siamo sicuri, andati a vedere con i propri occhi quale sia lo stato di questo “non posto”, oggi conteso tra Regione Siciliana e Comune di Monreale.

Stiamo parlando dell’area che il 16 giugno 2016 è stata data alle fiamme da ignoti nel corso di una giornata torrida che ha segnato una delle pagine più nere della storia della nostra città. Ma forse quell’incendio non è mai avvenuto, si, è stato solo un bruttissimo incubo avvenuto durante il lunghissimo sonno nel quale sono caduti i monrealesi già da molti anni. L’area infatti non è mai stata data alle fiamme, nessuna tragedia sembra essere stata rischiata, nessun Carabiniere è finito all’ospedale quel 16 giugno che piano piano sta sempre di più allontanandosi dalla memoria. Tutto sta – a poco o più di un solo mese – riprendendo le originarie sembianze.

Siamo tornati all’interno per due ragioni: quando siamo entrati all’interno dell’area abbandonata il fumo del giorno dell’incendio non ci permetteva di vedere bene cosa si nascondeva tra quelle stecchite sterpaglie, abbiamo anche voluto vedere se qualcuno avesse ancora continuato a scaricare del materiale all’interno.
Varchiamo la soglia del cancello. È possibile entrare facilmente nell’area, il cancello infatti è aperto, vi è solo un timido fil di ferro appoggiato. Nulla sembra essere cambiato dall’ultima volta in cui siamo entrati. Tutto è al proprio posto. Proseguiamo. Incontriamo un uomo, probabilmente raccoglie del ferro; alla nostra vista va via. Entriamo nella zona che non abbiamo potuto esplorare il giorno dell’incendio a causa del fumo e dei vapori sprigionati. Notiamo la presenza di materiale “interessante”: è amianto, sono pezzi sparpagliati qua e là di vecchi recipienti. Ma c’è dell’altro, plastiche incenerite, carcasse di elettrodomestici, libri, materiale di diversa provenienza, centinaia di bottiglie in vetro. Fotografiamo e andiamo avanti.

Facciamo un giro completo dell’area, una volta giunti in prossimità del muro perimetrale che costeggia la Circonvallazione, non crediamo ai nostri occhi. Ci avviciniamo. Dal canneto che rinasce velocemente scorgiamo una piccola collina. Ci avviciniamo ancora. È amianto, una “montagna” di amianto probabilmente scaricato direttamente dalla Circonvallazione. La quantità è impressionante, fotografiamo e senza parole proseguiamo il nostro tour costeggiando il muro, ancora amianto. Completiamo il giro, tra le canne che si trovano nei pressi del cancello troviamo ancora materiale pericoloso. Sgomenti usciamo e andiamo via.

La vegetazione, lentamente, ricresce.

Antonio Carlotta e Gaetano Ferraro

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