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Cimitero degli Orrori di San Martino, 25 avvisi di garanzia: anche per Piero Capizzi

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Gli indagati nell’ambito dell’inchiesta relativa al cimitero degli orrori di San Martino delle Scale, frazione di Monreale, hanno ricevuto in questi giorni l’avviso di chiusura delle indagini e il relativo avviso di garanzia da parte del procuratore aggiunto Ennio Petrigni ed il sostituto Alfredo Gagliardi. 

Tra gli indagati figurano l’ex sindaco di Monreale, Piero Capizzi, funzionari del comune di Monreale, dirigenti, i gestori del cimitero di San Martino delle Scale, e alcuni medici dell’Asp di Palermo. In tutto gli indagati sono 25.

La procura del Capoluogo, dopo alcune segnalazioni da parte di cittadini, aveva aperto un’inchiesta, scoprendo che all’interno del piccolo cimitero di San Martino delle Scale erano avvenuti fatti a dir poco sconcertanti. Le telecamere piazzate dai Carabinieri di Monreale ripresero tutto, anche la distruzione di salme. Alcuni resti umani sarebbero stati murati, altri dispersi nel terreno, anche al di fuori del Cimitero. Sono numerose le salme di cui non si sa più nulla.

Secondo l’accusa, sarebbe stato Giovanni Messina, che gestiva il cimitero con diversi suoi parenti ed una cooperativa che porta il suo nome, a organizzare la presunta truffa e a fare il bello e il cattivo tempo nel camposanto, senza il minimo rispetto per i morti. Ma proseguendo nelle indagini sarebbero state accertate responsabilità amministrative: l’ex sindaco, dirigenti e funzionari del Comune, così come responsabili dell’Asp – nonostante le numerose segnalazioni arrivate nel tempo sugli strani movimenti all’interno del cimitero – non avrebbero vigilato e fatto nulla per impedire lo scempio. In particolare, l’ex sindaco di Monreale Piero Capizzi, è accusato di omissione di atti d’ufficio.

I nomi dei 25 che rischiano il processo

L’avviso di conclusione delle indagini è stato notificato, oltre che a Capizzi e a Giovanni Messina, anche alla moglie, Erminia Morbini, al figlio, Salvatore Messina, detto “Salvo, 26 anni, e al suo omonino, soprannominato invece “Salvuccio”, di 40, nipote di Giovanni Messina, ad un’altra nipote, Rosalia Vitranon, e ad un’altra figlia, Gioacchina Messina, all’operaio Antonino Campanella, a Salvatore Messina detto “Nasone”, 41 anni, a Luigi Messina, Benedetto Messina, Salvatore Cesare Messina, Michele Musumeci, all’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune e responsabile dei Servizi cimiteriali, Maurizio Busacca, al funzionario tecnico dell’Edilizia privata del Comune, Salvatore Palazzo, all’impiegata comunale Maria Pia Cappello, al funzionario amministrativo del Comune, Salvatore Ganci, alle funzionarie di Stato civile Rosa Turdo, Giuseppa Salamone, Rosalia Marchese e Cristina Russo, al coordinatore sanitario e dirigente dell’Asp 6, Ernesto Martino D’Agostino, e ai medici dell’Asp Michele Amato, Salvatore Ciofalo e Francesco Paolo Sutera.

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