Infiltrazioni mafiose, a Monreale stop a imprese vicine a Cosa nostra
Sotto la lente appalti in edilizia e urbanistica ma anche subappalti e ditte private che intendono costruire a Monreale
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Il comune di Monreale si impegnerà a non appaltare lavori a imprese vicine a Cosa nostra e alla criminalità organizzata. Un segnale che la giunta monrealese vuole inviare nel campo della lotta alla mafia che cerca di infiltrarsi per assicurarsi appalti e posti di lavoro. Da oggi però a Monreale questo potrebbe non essere più possibile grazie al protocollo d’intesa che la giunta guidata dal sindaco Alberto Arcidiacono ha deciso di siglare con la Prefettura di Palermo.
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Il comune sigla il protocollo “per operare più incisivamente nell’azione di prevenzione dal rischio di devianza dei principi di trasparenza, libertà di impresa e di leale concorrenza”. Così l’amministrazione Arcidiacono intende introdurre nell’ambito della propria attività amministrativa
specifiche clausole di tutela o misure di legalità, da affiancare a quelle già previste dalla Legge per scoraggiare dall’adottare comportamenti che, malgrado non vengano configurati giuridicamente come illeciti, di fatto possono dar luogo, anche in via mediata, a comportamenti illeciti.
Obiettivo è il contrasto ai tentativi di infiltrazioni mafiose
L’amministrazione intende adottare nei suoi appalti l’inserimento di clausole di salvaguardia, ulteriori rispetto a quelle già previste dalla vigente normativa, finalizzate a rafforzare la legalità, contrastare fenomeni di corruzione e illecito all’interno della municipalità.
Il protocollo di legalità prevede che il Comune si impegni ad inserire nei propri bandi e contratti apposita clausola che impone alle ditte contraenti di comprovare l’avvenuta o richiesta iscrizione nelle white list antimafia già all’atto della partecipazione alla gara. Analoga prova di avvenuta o richiesta iscrizione dovrà essere richiesta, a cura della ditta aggiudicataria, nel caso di subappalti.
Anche in deroga alle soglie di valore previste dalla normativa vigente, il Comune provvederà a richiedere informazione antimafia per tutti i contratti relativi a opere e lavori pubblici, o servizi e forniture di importo superiore a 20.000 euro e per tutti i subappalti e subcontratti indipendentemente dal valore economico degli stessi. La Prefettura attiverà i relativi controlli e verifiche al fine di procedere al
rilascio dell’informazione liberatoria.
Qualora la Prefettura accerti elementi relativi a tentativi di infiltrazione mafiosa ed emetta una informativa ostativa, il Comune di Monreale non procede alla stipula del contratto di appalto, ovvero annulla l’aggiudicazione o nega l’autorizzazione al subappalto o al subcontratto, ovvero – se già rilasciata – intima all’appaltatore o concessionario di far valere la risoluzione del subcontratto.
Sotto la lente edilizia e urbanistica
Il patto prevede azioni a tutela della legalità nel campo dell’edilizia e dell’urbanistica. In particolare, il Comune si impegna a richiedere alla Prefettura le informazioni antimafia anche nei confronti dei soggetti privati sottoscrittori di convenzioni in materia di edilizia e urbanistica che prevedono obblighi di cessione al Comune di aree di territorio da destinare a uso pubblico e la realizzazione a carico degli stessi di opere di urbanizzazione primaria e secondaria.
Il Comune si impegna anche ad acquisire autocertificazione antimafia per ogni singolo atto concessorio in materia di edilizia privata e si riserva di richiedere alla Prefettura apposita informazione antimafia per tutti gli interventi che superano i 5000 mc (un condominio di media grandezza, ovvero un piano di lottizzazione o intervento costruttivo) e per tutti gli interventi attinenti attività produttive ed insediamenti in aree industriali ed artigianali. Con l’atto di rilascio di autorizzazioni e/o concessioni comunque finalizzate all’esercizio di attività imprenditoriali sarà richiesto alla ditta di provvedere a comunicare le modalità di affidamento dei lavori, la ditta esecutrice, il numero dei lavoratori occupati, qualifiche e criterio di assunzione, al fine di rendere tempestivi ed agevoli i controlli sull’osservanza delle norme previdenziali ed assicurative e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.